Cicloturismo/Sierra Nevada
Losone - Granada - Sierra Nevada
15-06-1996 - 25-06-1996
Distanza
275
215
200
230
160
170
185
180
130
110
95
1950
dislivello
1750
1600
130
1005
550
650
550
1620
1160
1260
2400
12675
L’idea di questa trasferta mi è venuta verso la metà del 1993.
Dove posso andare per i miei 50 anni?
Dopo
avere
pedalato
nelle
Alpi,
nei
Pirenei,
nelle
Dolomiti,
in
Austria,
a
Praga,
nella
Costa
Azzurra,
in
Corsica
ecc.
cosa
potrei visitare in bicicletta?
Essendo
un
amante
della
montagna,
perché
non
andare
sulla
strada
più
alta
d’Europa
e
cioè
il
Pico
Veleta
a
3398m,
nella
Sierra
Nevada,
vicino
a Granada?
Dopo
il
benestare
della
famiglia,
ci
sono
stati
3
anni
di
preparazione
topografica
leggendo
cartine,
cercando
la
strada
più
interessante
e
non
troppo
lunga
e
sognando
i
percorsi.
Bisognava
però
aspettare
la
data
fatidica
di
partenza.
Naturalmente
fare
questo
viaggio
in
due
sarebbe
stato
più
bello,
però
bisognava
convincere
il
solito
Frédéric
detto
“Giulli”
che
mi
aveva
già
accompagnato
nella
maggior
parte
di
questi
viaggi.
Quest’ultimo accettò “l’invito” senza esitazioni!
Per il ritorno, riferirsi alle ultime pagine !
Considerazioni:
Per
una
trasferta
di
questo
genere
bisognava
avere
una
buona
preparazione,
non
basata
sulla
velocità,
ma
sulle
ore
di
sella.
Infatti
siamo
partiti
con
4800km
nelle
gambe
e
circa
200
ore
di
sella.
Siamo
stati
sorpresi
in
bene
della
Spagna.
Gente
gentile,
disponibile,
educata
e
sulla
strada
pochissimi colpi di claxon.
In
Spagna
abbiamo
percorso
vari
chilometri
sulle
così
dette
“autovia”
che
sono
delle
superstrade.
Naturalmente
sono
molto
trafficate
(sopratutto
da
camion)
però
hanno
il
vantaggio
enorme
di
avere
una
corsia
di
emergenza.
Praticamente
abbiamo
viaggiato
in
tutta
sicurezza
su
queste corsie.
Insomma,
11
giorni
senza
prendere
una
goccia
d’acqua,
pochissimi
problemi
meccanici,
nessuna
foratura,
possiamo
esserci
considerati
fortunati. Solo un vento contrario riscontrato quasi tutti giorni ci ha disturbato un può.
E adesso, dove andare per i miei 55 anni !!
15/06/1996 Losone - Cesana
275 km
1750 m
Partenza 6:00
Arrivo 18:35
Il ritrovo è fissato alle 6:00 davanti il ristorante Belvedere di Losone.
Come
al
solito,
Federico
arriva
con
5
minuti
di
anticipo.
Gentilmente
l’amico
Serge
Places
viene
a
salutarci
augurandoci
un
buon
viaggio
e
ci
incarica di portare i saluti a sua madre che vedremo il quinto giorno a Cunit , 65km dopo Barcelona.
Il
tempo
è
bellissimo
e
un
vento
favorevole
ci
accompagnerà
tutto
il
giorno.
Ci
vogliono
una
decina
di
chilometri
per
abituarci
al
peso
dei
bagagli (circa 8kg).
Attraversiamo
le
magnifiche
risaie
vicino
ad
Arbório
e
proseguiamo
verso
Cigliano
dove
dobbiamo
fermarci
un
attimo
presso
un
garage
per
affrancare meglio il portabagaglio di Federico.
Alle 12:30, fermata per pranzare a Brandizzo. Siamo a pochi chilometri da Torino e abbiamo già percorso 165km.
La traversata di Torino non crea problemi. E’ sabato e c’è veramente pochissimo traffico.
Iniziamo
la
lunga
valle
di
Susa.
Una
fermata
a
15km
prima
di
Susa
per
fare
il
pieno
delle
boracce
e
alle
16:00
iniziamo
la
salita
del
passo
Monginevro.
I
primi
tornanti
sono
terribili
non
tanto
per
la
pendenza
ma
per
il
caldo
terribile
e
per
il
cambiamento
di
tracciato.
Infatti
finora
abbiamo
percorso 240km di quasi pianura.
Facciamo
una
piccola
fermata
per
ammirare
la
fortezza
di
Exilles
e
si
riparte
per
Oulx
(1121m)
dove
era
prevista
la
fine
della
prima
tappa,
Federico
propone
di
proseguire
sino
a
Cesana
distante
di
12km.
Dopo
un
piccolo
rifornimento
proseguiamo
e
alle
18:35
arriviamo
a
Cesana
(1354m) dopo avere percorso 275km.
Alloggiamo
all’albergo
ALBA
per
34’400
Lire
a
testa
(1000L=0,80SFR),
colazione
compresa.
Dopo
la
cena
in
un
ristorante
della
città
e
la
telefonata alla famiglia, verso le 10:00 andiamo a prendere un riposo ben meritato !
Risaie nelle vicinanze
di Arborio
La fortificazione
di Exilles
Susa e l'inizio del passo
del Monginevro
16/06/1996 Cesana - Céreste
215 km
1600 m
Partenza 8:30
Arrivo 19:55
Immaginavamo
questa
tappa
non
troppo
impegnativa
in
quanto
eravamo
già
a
8
chilometri
della
cima
del
passo
Monginevro
e
ci
aspettava
una
lunga discesa. Invece è stata una delle giornate più dure. Procediamo con ordine.
Le
12
e
rotte
ore
passate
sotto
il
sole
il
giorno
precedente
hanno
messo
duramente
a
prova
la
nostra
pelle.
Infatti
avevamo
diverse
bruciature
sulle gambe, braccia e faccia (naso).
La partenza è impegnativa, la strada sale subito con passaggi al 10%. Il cielo è sereno, la temperatura, per il momento è fresca.
In
un
pò
meno
di
un’ora
siamo
in
cima
al
passo
dove
si
trova
anche
il
confine
italo-francese
a
1850m
di
altitudine.
Dobbiamo
rivestirci
con
le
nostre
giacche
per
effettuare
la
discesa,
fa
freddo.
Attraversiamo
Briançon
e
procediamo
la
nostra
discesa
però
ci
rendiamo
subito
conto
che
c’è il vento in sfavore e, purtroppo, l’avremmo avuto per tutto il giorno.
Procediamo
al
rallentatore.
Impieghiamo
2
ore
per
percorrere
i
primi
40
chilometri
sino
a
La
Roche-de-Rame
dove
ci
fermiamo
per
mangiare
la
solita “baguette”.
Dopo la salita di Châteauroux, sul ponte de Savines, attraversiamo il magnifico lago artificiale di Serre-Ponçon.
Alle 13:00, fermata a Chorges per pranzare. Abbiamo percorso appena 90km.
Riprendiamo
la
strada
in
direzione
di
Sisteron
in
leggera
discesa
sempre
con
il
vento
contrario.
Breve
fermata
a
Sisteron,
per
proseguire
nella
valle della Durance via Château-Arnoux, Peyruis per poi prendere a “destra” salendo in direzione di Forqualquier dove prevediamo dormire.
Arriviamo
a
Forqualquier
alle
18:30
dopo
avere
percorso
192km.
La
nostra
guida
della
federazione
francese
di
cicloturismo
ci
consiglia
un
albergo a Cereste che si trova a 23km.
Dopo una verifica telefonica sulla disponibilità di alloggio e un benvenuto rifornimento, decidiamo di proseguire malgrado l’ora “tardiva”.
Ci
troviamo
nelle
montagne
du
Lubéron,
una
zona
veramente
carina
e
poca
trafficata.
Da
un
paio
di
chilometri
sento
un
rumore
strano
proveniente dalla bicicletta, come una vibrazione. Avremmo poi veduto a Céreste di cosa si trattava.
Arriviamo
a
Céreste
alle
19:55.
Un
rapido
controllo
della
bicicletta
per
costatare
che
si
è
rotto
il
portabagaglio
anteriore.
Lo
smonto
subito.
Non
è
riparabile
dunque
me
ne
sbarazzo.
Il
poco
che
avevo
caricato
(l’astuccio
contenente
il
materiale
di
riparazione
in
caso
di
forature)
lo
fisso
sotto la sella.
Alloggiamo
all’hostellerie
l’Aiguebelle
che
fa
parte
della
catena
dei
Logis
de
France.
Prezzo:
386FF
a
testa
con
cena,
alloggio,
colazione,
telefoni, extra. (100FF=23SFR).
All'uscita di Cesana, il passo
del Monginevro
Il lago di Serre-Pnoçon
ed il ponte di Savines
La fortificazione
di Sisteron
17/06/1996 Céreste - Sète
200 km
130 m
Partenza 8:15
Arrivo 18:15
Dopo
una
buona
colazione,
proseguiamo
il
nostro
viaggio
in
direzione
del
mare
attraverso
il
magnifico
Vaucluse.
Passiamo
Apt,
Cavaillon
per
fermarci a St Rémy-de-Provence dopo 60 chilometri.
Un piccolo rifornimento per poi percorrere ancora 25 chilometri sino a Arles, 25 chilometri terribili contro il vento.
Visitiamo
con
calma
l’arena.
Il
centro
di
Arles
è
bellissimo.
Attraversiamo
il
Rodano,
che
effetto
fa
vederlo
così
grande,
siamo
abituati
a
vederlo
alla sorgente ai piedi del passo Furka!
Adesso
direzione
la
Camargue,
piana
molto
particolare
fatta
di
risaie,
bolle,
posti
per
noleggiare
cavalli.
Abbiamo
anche
la
fortuna
di
vedere
dei
fenicotteri. Purtroppo dobbiamo sempre lottare contro questo maledetto vento.
A la Grande-Motte, per la prima volta, costeggiamo il mare. Fermata a Palavas-les-Flots. Sono stati percorsi 172km. Fa molto caldo.
Decidiamo di proseguire sino a Sète che attraversiamo completamente per fermarci a La Corniche, 2km dopo Sète.
Alloggiamo all’hotel VENEZIA. Prezzo: 200FF a testa con alloggio, colazione, telefoni, extra.
Cercheremo,
nei
prossimi
giorni,
di
partire
più
presto
alla
mattina
per
poter
viaggiare
il
meno
possibile
con
il
vento
contrario.
Infatti
ci
siamo
accorti che il vento si alza verso le 10:00. Dalla teoria alla pratica.....!
Tra Cérestre e Apt
L'arena di Arles
Le risaie della Camarque
Il mare. Siamo a 4km di Sète
18/06/1996 Sète - Gerona
230 km
1005 m
Partenza 7:40
Arrivo 19:15
Dopo la solita colazione, partiamo un pò più presto rispetto ai giorni precedenti.
Proseguiamo per 15 chilometri lungo il mare per poi prendere la strada in direzione di Béziers.
Praticamente
non
vedremo
più
il
mare
per
280
chilometri.
Attraversiamo
Béziers,
Narbonne,
dove
faremo
una
bella
pausa,
per
raggiungere
Perpignan (37m).
Il paesaggio è composto soprattutto da vigneti. La strada è un continuo su e giù senza essere troppo impegnativa.
Essendoci allontanati dal mare, il vento non è così violento come i giorni precedenti.
All’uscita
di
Perpignan,
dopo
una
breve
fermata,
cominciamo
a
vedere
la
catena
dei
Pirenei
che
attraverseremo
nel
punto
più
basso.
A
partire
da Le Boulou (89m), dove mancano 10 chilometri al confine spagnolo, la strada sale verso il passo del Perthus (290m) che fa anche da confine.
Siamo finalmente in Spagna però mancano ancora 1100km al traguardo!
Una
decina
di
chilometri
di
dolce
discesa
e
15
di
pianura
ci
portano
a
Figueras
(30m).
Facciamo
una
prima
fermata
in
Spagna
per
bere
un’agua
mineral con gas e mangiare un bocadillo.
Mancano
ancora
40
chilometri
a
Gerona.
La
strada
presenta
varie
salite
che
ci
sembrano
impegnative,
forse
siamo
anche
un
pò
stanchi.
Comunque non è ancora oggi che potremo fare un pisolino prima della cena!
Alloggiamo all’hotel ULTONIA. Prezzo: 6300PTS a testa con alloggio, colazione, telefoni, extra. (1000PTS=10SFR).
Giulli a Béziers
Narbonne
Le col du Pertus
In cima al Pertus
19/06/1996 Gerona - Cunit
160 km
550 m
Partenza 8:15
Arrivo 16:40
Questa notte ha piovuto, però il cielo è già sereno e la strada è praticamente asciutta.
Usciamo facilmente dalla città e riprendiamo il nostro cammino in direzione del mare distante 45 chilometri.
Con varie salite e discese passiamo da una valle all’altra. Il paesaggio è piacevole, in particolare la discesa verso il mare.
Ecco il mare, siamo tra la costa Brava e la costa Dorada a circa 60 chilometri da Barcelona.
Anche se siamo a metà giugno, la stagione turistica è già iniziata.
Proseguiamo
attraversando
Calena,
la
bella
zona
di
Sant
Pol
de
Mar,
Arenys,
Matarò,
Premià
de
Mar
dove
facciamo
una
breve
fermata.
Mancano 8 chilometri all’entrata di Barcelona.
La
traversata
di
Barcelona
è
un
inferno.
Un
traffico
a
non
finire,
strade
a
4
piste
dove
bisogna
veramente
essere
attenti
a
tutto.
Il
tutto
con
una
temperatura di 34 gradi.
L’idea
è
di
passare
vicino
al
Montjuic
dove
ci
sono
gli
impianti
dei
giochi
olimpici,
purtroppo
sbagliamo
strada
e
ci
ritroviamo
praticamente
al
nord-ovest della città. Cerchiamo di uscire il più presto possibile dalla bolgia per ritrovare la riva del mare.
Finalmente siamo a Castelldefels e ci fermiamo per rifornirci e riprendere fiato. Mancano 45 chilometri da Cunit.
La costa di Garraf è veramente bella, l’ammiriamo con piacere anche se bisogna assorbire qualche saliscendi.
Passiamo a Sitges poi Vilanova per arrivare abbastanza presto, rispetto agli altri giorni, a Cunit.
Dopo avere preso possesso della nostra stanza, approfittiamo di andare dal barbiere per farci tagliare la barba (dopo 5 giorni!).
Stasera siamo ospiti della signora Places che è la madre del collega ciclista Serge di Losone.
Dopo
la
sangria
fatta
in
casa
e
l’antipasto,
ci
aspetta
un’eccellente
paella
che
gustiamo
con
grande
soddisfazione.
A
cena
partecipa
anche
il
fratello gemello di Serge con la sua amica molto simpatica.
L’ospitalità
della
signora
ci
ha
fatto
un
gran
piacere
e
ci
congediamo
verso
le
23:00
per
ritrovarci
la
mattina
dopo
per
colazione.
Infatti
siamo
anche invitati a fare la colazione da lei!
Alloggiamo al modesto hotel Sant Magi. Prezzo: 1650PTS a testa.
Sant Pol de Mar. Manca
45 km a Barcelona
Frédéric Ducommun
sulla salita di Garraf
Con la Signora
Places ed il suo figlio
20/06/1996 Cunit - Peniscola
170 km
650 m
Partenza 8:40
Arrivo 18:00
Dopo una colazione molto fornita, partiamo abbastanza tardi in direzione di Tarragona che si trova a 36 chilometri.
L’entrata di Tarragona è bellissima.
Non
possiamo
dire
la
medesima
cosa
dell’altra
parte
della
città,
infatti
la
parte
sud
sino
a
Vila-seca
è
composta
unicamente
da
raffinerie
ed
industrie chimiche.
Ci fermiamo a Miami Platja per il solito bocadillo e acqua minerale. La temperatura è già alta (più di 30 gradi).
Dopo il passo di Collado Roca Blanca (190m) attraversiamo il delta dell’Ebro vicino ad Amposta.
Il vento contrario è intenso. Passiamo Vinarosa e Benicarlò per arrivare a Peniscola.
Veramente non pensavamo di trovare un paese così pittoresco. Ci accorgiamo della sua impronta araba.
Un
vodese,
incontrato
per
caso,
ci
consiglia
di
dormire
all’hotel
Jaime,
eccellente
3
stelle
con
aria
condizionata,
televisione,
bar,
balcone
grande,
piscina.
Facciamo un’ottima cena, tipo "nouvelle cuisine", nel vecchio nucleo.
Hotel Jaime 3100PTS a testa con colazione.
Il fiume Ebro e la
città di Amposta
Peniscola
21/06/1996 Peniscola - Alberic
185 km
550 m
Partenza 7:20
Arrivo 18:00
In
Spagna,
alle
7:00,
negli
alberghi,
è
praticamente
impossibile
ricevere
la
colazione.
Dobbiamo
accontentarci
di
un
tè,
di
zwieback
e
di
una
banana. Un pò poco per chi va in bici!
Lasciamo Peniscola con rimpianti, forse è stato il posto più bello del nostro viaggio!
Ci fermiamo dopo 20 chilometri per completare la nostra colazione nel primo bar che troviamo aperto.
Tra i campi di arance, proseguiamo con calma.
Dopo
il
passo
di
La
Cuesta
(115m)
ci
fermiamo
a
Saguento.
Abbiamo
percorso
115
chilometri
e
siamo
a
28
chilometri
da
Valencia,
infatti
siamo
usciti dalla provincia di Castellon de la Plana. Assaggiamo la nostra prima tortilla con papas (patate) ed è veramente buona.
Il termometro marca già 32 gradi.
Valencia, ci siamo.
Non abbiamo i problemi riscontrati a Barcelona, il traffico è meno intenso.
Andiamo nel centro storico, bello! La temperatura anche: 36 gradi!
Passiamo davanti alla stazione e all’arena per uscire da Valencia e prendiamo la direzione di Alberic distante 43 chilometri.
Addio mare, non lo vedremo più se non durante il viaggio di ritorno.
Una strada piuttosto noiosa che passa davanti a un supercarcere (anche qui!) ci porta ad Alberic.
Non
vedendo
Hotel
in
giro,
chiediamo
dove
possiamo
trovarne
uno.
Risposta:
Non
ci
sono,
però
chiedete
al
bar
in
fondo
a
destra,
forse
troverete qualcosa!
La
gerente,
molto
disponibile
e
gentile,
tutta
contenta
di
poter
parlare
francese
(è
vissuta
10
anni
in
Francia),
chiede
al
padrone
se
c’è
la
possibilità di alloggiare, il quale ci propone un’habitación a 100m.
Faremo cena al medesimo bar, la signora ci preparerà, specialmente per noi, degli spaghetti come primo!
Non ho più l’indirizzo ed il costo della stanza, ma mi ricordo che era circa 12 Sfr a testa.
Valencia
Valencia
L'arena e la stazione
della ferrovia di
Valencia.
22/06/1996 Alberic - Caravaca de la Cruz
180 km
1620 m
Partenza 7:05
Arrivo 17:00
Partiamo piuttosto presto dopo avere fatto colazione nel medesimo bar dove abbiamo cenato ieri sera.
All’uscita di Alberic attraversiamo il Rio Júcar per salire subito al passo Llosa de Ranes (180m). La temperatura è veramente ideale a quest’ora.
Proseguiamo tra la Sierra de Engurra e la Sierra Grossa, purtroppo il vento si è già alzato.
Facciamo una breve fermata dopo 50 chilometri.
Altri
36
chilometri
e
siamo
a
Yecla
(606m).
Mangiamo
una
bella
tortilla
prima
di
affrontare
il
Puerto
di
Jumilla
a
800m.
La
salita
non
è
troppo
impegnativa, però con questo vento!
Passiamo da campi di vigneti a campi di grano per arrivare a Jumilla. Altra fermata, dobbiamo bere in continuazione c’è un caldo terribile.
Proseguiamo.
Non
ci
sono
nè
case
nè
gente,
ogni
tanto
passa
una
macchina,
ci
sentiamo
veramente
isolati
sotto
un
sole
scottante.
Stiamo
attraversando
la
zona
più
secca
che
abbiamo
visto
durante
il
nostro
viaggio,
l’erba
è
bruciata.
Per
fortuna
giriamo
più
a
sud
ed
il
vento
inizia
ad
aiutarci! E come!. Il mio computer marca 40 km/ora! E’ la prima (ed ultima!) volta che metto il rapporto più lungo (48x14).
Attraversiamo
il
Rio
Segura
e
arriviamo
a
Calasparra
dove
pensiamo
dormire,
però
dopo
avere
bevuto
la
solita
acqua
minerale,
decidiamo
di
proseguire.
Valichiamo il passo Collado de la Vereda (599m) ed arriviamo a Caravaca de la Cruz.
È su questa tratta di 23km che vediamo per la prima volta il cartello GRANADA distanza: 270km !
Dopo
esserci
lavati,
andiamo
a
visitare
la
magnifica
chiesa
in
cima
al
paese,
infatti
Caravaca
è
conosciuta
come
luogo
di
pellegrinaggio
e
pare
che la sua croce porta fortuna!
Alloggiamo all’hotel Central, un bell’albergo con aria condizionata, bar, TV. 4800 PTS a testa con colazione.
Entriamo nella provincia
di Murcia
Tra Jumilla e Calasparra. La
zona la più arrida. Sullo
sfondo, la Cabeza del Asno
Caravaca de la Cruz e la sua
particolare croce
Caravaca de la Cruz
23/06/1996 Caravaca de la Cruz - Baza
130 km
1160 m
Partenza 8:55
Arrivo 16:30
Ma
dove
è
questo
cameriere?
Pare
che
si
poteva
fare
la
colazione
alle
8:00,
siamo
alle
8:30
e
nessuno
in
vista.
Il
suo
ritardo
è
forse
dovuto
alla
sconfitta della Spagna la sera prima! Finalmente arriva, comunque partiremo più tardi del previsto.
La strada sale subito per arrivare al passo di Mojante a 993m. Il paesaggio è arido, la strada poco trafficata.
Dobbiamo percorrere 10 chilometri sullo sterrato infatti la strada è in completo rifacimento.
Transitiamo
il
Puerto
di
Almaciles
(1100m)
ed
arriviamo
a
Puebla
de
Don
Fadrique.
Approfittiamo
di
questo
paese
per
rinfrescarci
e
cambiare
un
raggio rotto della ruota anteriore di Federico.
Una bella discesa ci porta in una piana "sperduta", nessuna anima, un tratto diritto di 10 chilometri! Siamo nella Sierra de Jorquera.
Arriviamo a Huescar (953m). Abbiamo percorso 80km. Altra fermata per la solita acqua minerale.
Proseguiamo in direzione di Cùllar passando da Galera, un seguito di su e giù con tratti sterrati.
A
Cùllar
facciamo
una
bella
fermata
in
un
bar
a
tapas.
Assaggiamo
dei
carciofi
con
del
prosciutto
crudo,
una
bontà!
Non
parliamo
del
pavimento, incredibile, viene gettato a terra tutto, carta, sigarette, ghiande di olive. Pare che sia loro usanza, però noi non siamo abituati!
Ancora una ventina di chilometri ed arriviamo a Baza. Questa volta possiamo riposarci prima della cena.
Prima
della
doccia
e
del
solito
bucato
devo
ancora
smontare
la
mia
moltiplica,
stranamente
il
movimento
centrale
si
è
svitato.
In
15
minuti
la
riparazione è eseguita.
Telefoniamo a Granada per riservare una stanza, non si sa mai!
Alloggiamo all’hotel VENTA DEL SOL con TV e aria condizionata.
Prezzo: 2150PTS a testa senza cena e colazione.
Col de Mojante
All’entrata di Puebla de
Don Fadrique (1164m)
Puebla de Don Fadrique
24/06/1996 Baza - Granada
130 km
1260 m
Partenza 7:20
Arrivo 13:00
Ci siamo! Oggi arriviamo a Granada. Partiamo presto, faremo la colazione al primo ristorante o bar aperto.
La
temperatura
è
bella
fresca,
siamo
a
900m.
Percorriamo
circa
10
chilometri
prima
di
trovare
un
bar
aperto.
Beviamo
il
nostro
primo
caffè
da
quando siamo partiti, non è uno dei migliori!
Mancano 100 chilometri a Granada e sullo sfondo vediamo per la prima volta le cime innevate della Sierra Nevada, che spettacolo!
Proseguiamo in direzione di Guadix, la Sierra Nevada è sempre più vicina.
Che
strane
queste
case
con
la
piscina,
i
camini
nella
roccia,
le
antenne
di
televisione
in
cima
alla
roccia!
Incredibile,
la
parte
abitata
è
dentro
la
roccia, probabilmente per avere una temperatura piacevole e costante durante tutto l’anno!
Dopo Guadix, il paesaggio cambia radicalmente. Siamo nella zona montagnosa, personalmente la trovo più bella.
Valichiamo
il
Puerto
de
la
Mora
a
1390m
per
poi
scendere
e
risalire
al
Puerto
Lobo
a
1120m
in
mezzo
a
magnifici
alberi.
Siamo
nella
Sierra
de
la
Yedra.
Un’ultima e lunga discesa ci porta a Granada. Arriviamo davanti l’hotel Macia, riservato il giorno precedente, alle 13:00.
Dopo 10 giorni, 80 ore di sella e 1855 chilometri questo magnifico viaggio è quasi finito, manca ancora l’assalto alla Sierra Nevada!
Dopo esserci stretti la mano, prendiamo possesso della nostra stanza. L’albergo è proprio ai piedi della Alhambra sulla Plaza Nueva, magnifico!
Dopo
esserci
lavati
e
cambiati,
andiamo
a
l’Antigua
Bodega
Castaneda
consigliata
dalla
guida
"Le
guide
du
Routard"
per
assaggiare
il
piatto
di
prosciutto crudo con formaggio, il tutto accompagnato da un eccellente rosato.
Il
resto
del
pomeriggio
è
dedicato
alla
visita
della
città,
allo
scrivere
le
cartoline
postali
e
nell’andare
dal
barbiere
a
tagliare
una
barba
di
5
giorni!
Parlando
con
il
barbiere
della
nostra
intenzione
di
salire
sino
al
Pico
Veleta
il
giorno
dopo,
ci
appare
molto
scettico
sulla
possibilità
di
arrivare
in
cima. Infatti, quest’inverno ha nevicato tanto. Speriamo che le sue informazioni siano sbagliate!
Dobbiamo
anche
pensare
al
ritorno!
Sono
già
un
paio
di
giorni
che
Federico
"trampigna"!
L’amico
Fulvio
verrà
a
prenderci
con
l’areo
o
no?
L’ultima telefonata era positiva. Se il tempo sarà bello, Fulvio dovrebbe arrivare all’indomani in serata. Speriamo in bene.
Se ci saranno problemi pensiamo proseguire sino a Malaga per poi prendere un volo di linea sino a Milano.
Verso le 20:30 facciamo cena in un magnifico parco vicino a piante di arance e, come premio, la vista dell’Alhambra illuminata!
Hotel MACIA con TV
Prezzo: 3900 PTS a testa con colazione.
Case nella roccia
A sinistra, Guadix.
Vicino a Guadix. La Sierra
Nevada è sempre più vicina
25/06/1996 Granada - Sierra Nevada
95 km
2400 m
Partenza 7:15
Arrivo 15:30
A quest’ora, non è possibile fare la colazione in albergo. La facciamo nel primo bar aperto trovato a Granada.
Un falso piano di 9 chilometri lungo il fiume Genil ci porta ai piedi della vera e propria salita.
Visto l’ora, la temperatura è ideale. Saliamo lentamente, con regolarità, cercando di "gustare" il più possibile quest’ultima giornata.
Arriviamo a 1300m, facciamo una breve fermata per fotografare la diga di Canales.
Transitiamo
il
passo
Publes
a
1470m
per
fermarci
poi
all’hotel
Nogal
per
rinfrescarci.
Il
gerente,
che
è
francese,
ci
conferma
che
non
potremo
salire sino in cima per via della neve. Che delusione!
Malgrado
la
triste
notizia,
proseguiamo
la
nostra
strada.
Dopo
varie
fermate
per
fotografare
questo
magnifico
paesaggio,
arriviamo
al
bivio
che
porta a Solynieve. Siamo a 2075m. Passeremo nel paese che ha ospitato i mondiali di sci del 1996 al ritorno.
Altro passo, collado de las Sabinas a 2180m, il Pico Veleta è sempre più vicino però sempre più innevato!
Arriviamo
al
passo
collado
de
San
Francisco
a
2500m,
dove
si
trovano
le
ultime
case
e
le
prime
lingue
di
neve.
Per
il
momento
la
strada
è
ancora pulita.
Altitudine 2750m, il tempo di una fotografia ricordo e ripartiamo senza troppa speranza di poter proseguire per lungo tempo.
A
2800m
dobbiamo
mettere
piedi
a
terra.
Una
striscia
di
neve
attraversa
la
strada.
Per
le
poche
macchine
è
la
fine!
Noi,
spingendo
la
bicicletta,
proseguiamo. Dopo 100 metri ritroviamo l’asfalto e ci rimettiamo in sella.
Altre spinte di bicicletta, altri tratti in bicicletta per arrivare a 3060m.
Non è più possibile proseguire in questo modo. La neve adesso ricopre praticamente tutta la strada.
Gettiamo
un’ultimo
colpo
d’occhio
su
questo
Pico
Veleta,
è
lì
a
portata
di
mano,
e
non
abbiamo
potuto
raggiungerlo
dopo
un
viaggio
cosi
lungo!
Sarà per una prossima volta!
Dobbiamo vestirci bene per la discesa, il cielo si è bruscamente coperto e la temperatura si è abbassata rapidamente.
Attraversiamo Solynieve, deludente stazione sciistica, e ci fermiamo di nuovo all’albergo Nogal per pranzare.
Alle 15:30 siamo di ritorno a Granada. Dopo la doccia, andiamo a bere una meritata birra.
Per
passare
il
tempo,
aspettando
l’amico
pilota
Fulvio,
decidiamo
di
far
un
giro
verso
la
cattedrale.
Improvvisamente,
ad
un
angolo
della
strada,
ci
troviamo
naso
a
naso
con
il
Carlo
Rondelli
di
Locarno,
ex
collega
dell’Agie
ed
ora
alla
Sopracenerina.
Cosa
fai
qui,
come
sei
arrivato?
ecc...
Il
mondo è piccolo!
Per sicurezza, telefoniamo all’areoporto di Granada. Infatti una aero da turismo Svizzero è annunciato per le 19:00 in arrivo da Gerona.
Fulvio si presenta alle 19:30 presso il nostro albergo, è fresco come una rosa!
Davanti
ad
un
altra
birra
ci
raccontiamo
le
nostre
peripezie
di
viaggio.
Anche
con
l'aero
non
è
stato
facile
con
il
tempo,
soprattutto
a
Barcelona
che ha dovuto attraversare sotto l’acqua a 300m di altitudine con volo a vista.
Speriamo che domani non avremo questi problemi!
26/06/1996 Alhambra et retour
La mattinata è dedicata alla visita dell’Alhambra che raggiungiamo a piedi.
Restiamo circa 3 ore in questo magnifico palazzo. I "capi" dovevano veramente fare una vita da nababbo!
Il palazzo era sotto dominio mussulmano per 777 anni sino al 2 gennaio 1492 per poi passare ai Cattolici.
Alle
12:00
ritorniamo
all’albergo
per
prelevare
i
bagagli.
Raggiungiamo
in
bicicletta
l'aeroporto
distante
20
km.
Passiamo
davanti
a
un
cartello:
Malaga 123km; che voglia di proseguire!
Fulvio ci aspetta. Ha già iniziato le procedure per il volo di ritorno.
Alle 13:30 decolliamo da Granada. Possiamo osservare bene la Sierra Nevada sulla nostra destra.
È un volo molto interessante a circa 3500m di altitudine. Sorvoliamo i due terzi della Spagna sopra la strada che abbiamo percorso in bicicletta!
Passiamo sopra Valencia, Peniscola, Tarragona, Perpignan ecc.
Fulvio prevedeva di fare uno scalo ad Avignon però avendo ancora abbastanza carburante, propone di proseguire direttamente sino ad Ascona.
Poco dopo il tempo cambia. Ci sono grosse nuvole sulle Alpi. Le previsioni, richieste via radio a Lugano-Agno, non sono buone.
Fulvio decide subito di cambiare rotta e prende la direzione di Ginevra.
La tensione aumenta, attraversiamo una zona piovosa, finalmente arriviamo a Ginevra (su una pista di erba!). Sono le 19:00.
Il tempo migliora. Purtroppo l'aeroporto di Ascona non risponde più. Dopo avere fatto il pieno, ripartiamo per Sion. Atterriamo alle 20:15.
Una buonissima fondue ci rimette dalle nostre emozioni e verso le 23:00 andiamo a dormire.
Il
giorno
seguente
decolliamo
da
Sion
alle
9:00.
Un
volo
tranquillo
lungo
il
Vallese.
Sorvoliamo
il
Sempione,
le
Centovalli
(all’altezza
della
Rasa!)
ed atterriamo ad Ascona alle 9:25.
La
moglie
Betty
viene
a
prendermi
all’aeroporto,
dovrò
aspettare
sino
a
mezzogiorno
per
rivedere
il
mio
figlio
Dominique
che
si
trova
alla
piscina.
È stata un esperienza meravigliosa che rimarrà per sempre nella nostra mente!
Granada dall’Alhambra
Il cortile dei Leoni
Peniscola visto da 3000 m
fr