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Cicloturismo/Sierra Nevada
Losone - Granada - Sierra Nevada 15-06-1996 - 25-06-1996
Distanza 275 215 200 230 160 170 185 180 130 110 95 1950
dislivello 1750 1600 130 1005 550 650 550 1620 1160 1260 2400 12675
L’idea di questa trasferta mi è venuta verso la metà del 1993. Dove posso andare per i miei 50 anni? Dopo avere pedalato nelle Alpi, nei Pirenei, nelle Dolomiti, in Austria, a Praga, nella Costa Azzurra, in Corsica ecc. cosa potrei visitare in bicicletta? Essendo un amante della montagna, perché non andare sulla strada più alta d’Europa e cioè il Pico Veleta a 3398m, nella Sierra Nevada, vicino a Granada? Dopo il benestare della famiglia, ci sono stati 3 anni di preparazione topografica leggendo cartine, cercando la strada più interessante e non troppo lunga e sognando i percorsi. Bisognava però aspettare la data fatidica di partenza. Naturalmente fare questo viaggio in due sarebbe stato più bello, però bisognava convincere il solito Frédéric detto “Giulli” che mi aveva già accompagnato nella maggior parte di questi viaggi. Quest’ultimo accettò “l’invito” senza esitazioni! Per il ritorno, riferirsi alle ultime pagine ! Considerazioni: Per una trasferta di questo genere bisognava avere una buona preparazione, non basata sulla velocità, ma sulle ore di sella. Infatti siamo partiti con 4800km nelle gambe e circa 200 ore di sella. Siamo stati sorpresi in bene della Spagna. Gente gentile, disponibile, educata e sulla strada pochissimi colpi di claxon. In Spagna abbiamo percorso vari chilometri sulle così dette “autovia” che sono delle superstrade. Naturalmente sono molto trafficate (sopratutto da camion) però hanno il vantaggio enorme di avere una corsia di emergenza. Praticamente abbiamo viaggiato in tutta sicurezza su queste corsie. Insomma, 11 giorni senza prendere una goccia d’acqua, pochissimi problemi meccanici, nessuna foratura, possiamo esserci considerati fortunati. Solo un vento contrario riscontrato quasi tutti giorni ci ha disturbato un può. E adesso, dove andare per i miei 55 anni !!
15/06/1996 Losone - Cesana 275 km 1750 m Partenza 6:00 Arrivo 18:35
Il ritrovo è fissato alle 6:00 davanti il ristorante Belvedere di Losone. Come al solito, Federico arriva con 5 minuti di anticipo. Gentilmente l’amico Serge Places viene a salutarci augurandoci un buon viaggio e ci incarica di portare i saluti a sua madre che vedremo il quinto giorno a Cunit , 65km dopo Barcelona. Il tempo è bellissimo e un vento favorevole ci accompagnerà tutto il giorno. Ci vogliono una decina di chilometri per abituarci al peso dei bagagli (circa 8kg). Attraversiamo le magnifiche risaie vicino ad Arbório e proseguiamo verso Cigliano dove dobbiamo fermarci un attimo presso un garage per affrancare meglio il portabagaglio di Federico. Alle 12:30, fermata per pranzare a Brandizzo. Siamo a pochi chilometri da Torino e abbiamo già percorso 165km. La traversata di Torino non crea problemi. E’ sabato e c’è veramente pochissimo traffico. Iniziamo la lunga valle di Susa. Una fermata a 15km prima di Susa per fare il pieno delle boracce e alle 16:00 iniziamo la salita del passo Monginevro. I primi tornanti sono terribili non tanto per la pendenza ma per il caldo terribile e per il cambiamento di tracciato. Infatti finora abbiamo percorso 240km di quasi pianura. Facciamo una piccola fermata per ammirare la fortezza di Exilles e si riparte per Oulx (1121m) dove era prevista la fine della prima tappa, Federico propone di proseguire sino a Cesana distante di 12km. Dopo un piccolo rifornimento proseguiamo e alle 18:35 arriviamo a Cesana (1354m) dopo avere percorso 275km. Alloggiamo all’albergo ALBA per 34’400 Lire a testa (1000L=0,80SFR), colazione compresa. Dopo la cena in un ristorante della città e la telefonata alla famiglia, verso le 10:00 andiamo a prendere un riposo ben meritato !
Risaie nelle vicinanze di Arborio
La fortificazione di Exilles
Susa e l'inizio del passo del Monginevro
16/06/1996 Cesana - Céreste 215 km 1600 m Partenza 8:30 Arrivo 19:55
Immaginavamo questa tappa non troppo impegnativa in quanto eravamo già a 8 chilometri della cima del passo Monginevro e ci aspettava una lunga discesa. Invece è stata una delle giornate più dure. Procediamo con ordine. Le 12 e rotte ore passate sotto il sole il giorno precedente hanno messo duramente a prova la nostra pelle. Infatti avevamo diverse bruciature sulle gambe, braccia e faccia (naso). La partenza è impegnativa, la strada sale subito con passaggi al 10%. Il cielo è sereno, la temperatura, per il momento è fresca. In un meno di un’ora siamo in cima al passo dove si trova anche il confine italo-francese a 1850m di altitudine. Dobbiamo rivestirci con le nostre giacche per effettuare la discesa, fa freddo. Attraversiamo Briançon e procediamo la nostra discesa però ci rendiamo subito conto che c’è il vento in sfavore e, purtroppo, l’avremmo avuto per tutto il giorno. Procediamo al rallentatore. Impieghiamo 2 ore per percorrere i primi 40 chilometri sino a La Roche-de-Rame dove ci fermiamo per mangiare la solita “baguette”. Dopo la salita di Châteauroux, sul ponte de Savines, attraversiamo il magnifico lago artificiale di Serre-Ponçon. Alle 13:00, fermata a Chorges per pranzare. Abbiamo percorso appena 90km. Riprendiamo la strada in direzione di Sisteron in leggera discesa sempre con il vento contrario. Breve fermata a Sisteron, per proseguire nella valle della Durance via Château-Arnoux, Peyruis per poi prendere a “destra” salendo in direzione di Forqualquier dove prevediamo dormire. Arriviamo a Forqualquier alle 18:30 dopo avere percorso 192km. La nostra guida della federazione francese di cicloturismo ci consiglia un albergo a Cereste che si trova a 23km. Dopo una verifica telefonica sulla disponibilità di alloggio e un benvenuto rifornimento, decidiamo di proseguire malgrado l’ora “tardiva”. Ci troviamo nelle montagne du Lubéron, una zona veramente carina e poca trafficata. Da un paio di chilometri sento un rumore strano proveniente dalla bicicletta, come una vibrazione. Avremmo poi veduto a Céreste di cosa si trattava. Arriviamo a Céreste alle 19:55. Un rapido controllo della bicicletta per costatare che si è rotto il portabagaglio anteriore. Lo smonto subito. Non è riparabile dunque me ne sbarazzo. Il poco che avevo caricato (l’astuccio contenente il materiale di riparazione in caso di forature) lo fisso sotto la sella. Alloggiamo all’hostellerie l’Aiguebelle che fa parte della catena dei Logis de France. Prezzo: 386FF a testa con cena, alloggio, colazione, telefoni, extra. (100FF=23SFR).
All'uscita di Cesana, il passo del Monginevro
Il lago di Serre-Pnoçon ed il ponte di Savines
La fortificazione di Sisteron
17/06/1996 Céreste - Sète 200 km 130 m Partenza 8:15 Arrivo 18:15
Dopo una buona colazione, proseguiamo il nostro viaggio in direzione del mare attraverso il magnifico Vaucluse. Passiamo Apt, Cavaillon per fermarci a St Rémy-de-Provence dopo 60 chilometri. Un piccolo rifornimento per poi percorrere ancora 25 chilometri sino a Arles, 25 chilometri terribili contro il vento. Visitiamo con calma l’arena. Il centro di Arles è bellissimo. Attraversiamo il Rodano, che effetto fa vederlo così grande, siamo abituati a vederlo alla sorgente ai piedi del passo Furka! Adesso direzione la Camargue, piana molto particolare fatta di risaie, bolle, posti per noleggiare cavalli. Abbiamo anche la fortuna di vedere dei fenicotteri. Purtroppo dobbiamo sempre lottare contro questo maledetto vento. A la Grande-Motte, per la prima volta, costeggiamo il mare. Fermata a Palavas-les-Flots. Sono stati percorsi 172km. Fa molto caldo. Decidiamo di proseguire sino a Sète che attraversiamo completamente per fermarci a La Corniche, 2km dopo Sète. Alloggiamo all’hotel VENEZIA. Prezzo: 200FF a testa con alloggio, colazione, telefoni, extra. Cercheremo, nei prossimi giorni, di partire più presto alla mattina per poter viaggiare il meno possibile con il vento contrario. Infatti ci siamo accorti che il vento si alza verso le 10:00. Dalla teoria alla pratica.....!
Tra Cérestre e Apt
L'arena di Arles
Le risaie della Camarque
Il mare. Siamo a 4km di Sète
18/06/1996 Sète - Gerona 230 km 1005 m Partenza 7:40 Arrivo 19:15
Dopo la solita colazione, partiamo un pò più presto rispetto ai giorni precedenti. Proseguiamo per 15 chilometri lungo il mare per poi prendere la strada in direzione di Béziers. Praticamente non vedremo più il mare per 280 chilometri. Attraversiamo Béziers, Narbonne, dove faremo una bella pausa, per raggiungere Perpignan (37m). Il paesaggio è composto soprattutto da vigneti. La strada è un continuo su e giù senza essere troppo impegnativa. Essendoci allontanati dal mare, il vento non è così violento come i giorni precedenti. All’uscita di Perpignan, dopo una breve fermata, cominciamo a vedere la catena dei Pirenei che attraverseremo nel punto più basso. A partire da Le Boulou (89m), dove mancano 10 chilometri al confine spagnolo, la strada sale verso il passo del Perthus (290m) che fa anche da confine. Siamo finalmente in Spagna però mancano ancora 1100km al traguardo! Una decina di chilometri di dolce discesa e 15 di pianura ci portano a Figueras (30m). Facciamo una prima fermata in Spagna per bere un’agua mineral con gas e mangiare un bocadillo. Mancano ancora 40 chilometri a Gerona. La strada presenta varie salite che ci sembrano impegnative, forse siamo anche un stanchi. Comunque non è ancora oggi che potremo fare un pisolino prima della cena! Alloggiamo all’hotel ULTONIA. Prezzo: 6300PTS a testa con alloggio, colazione, telefoni, extra. (1000PTS=10SFR).
Giulli a Béziers
Narbonne
Le col du Pertus
In cima al Pertus
19/06/1996 Gerona - Cunit 160 km 550 m Partenza 8:15 Arrivo 16:40
Questa notte ha piovuto, però il cielo è già sereno e la strada è praticamente asciutta. Usciamo facilmente dalla città e riprendiamo il nostro cammino in direzione del mare distante 45 chilometri. Con varie salite e discese passiamo da una valle all’altra. Il paesaggio è piacevole, in particolare la discesa verso il mare. Ecco il mare, siamo tra la costa Brava e la costa Dorada a circa 60 chilometri da Barcelona. Anche se siamo a metà giugno, la stagione turistica è già iniziata. Proseguiamo attraversando Calena, la bella zona di Sant Pol de Mar, Arenys, Matarò, Premià de Mar dove facciamo una breve fermata. Mancano 8 chilometri all’entrata di Barcelona. La traversata di Barcelona è un inferno. Un traffico a non finire, strade a 4 piste dove bisogna veramente essere attenti a tutto. Il tutto con una temperatura di 34 gradi. L’idea è di passare vicino al Montjuic dove ci sono gli impianti dei giochi olimpici, purtroppo sbagliamo strada e ci ritroviamo praticamente al nord-ovest della città. Cerchiamo di uscire il più presto possibile dalla bolgia per ritrovare la riva del mare. Finalmente siamo a Castelldefels e ci fermiamo per rifornirci e riprendere fiato. Mancano 45 chilometri da Cunit. La costa di Garraf è veramente bella, l’ammiriamo con piacere anche se bisogna assorbire qualche saliscendi. Passiamo a Sitges poi Vilanova per arrivare abbastanza presto, rispetto agli altri giorni, a Cunit. Dopo avere preso possesso della nostra stanza, approfittiamo di andare dal barbiere per farci tagliare la barba (dopo 5 giorni!). Stasera siamo ospiti della signora Places che è la madre del collega ciclista Serge di Losone. Dopo la sangria fatta in casa e l’antipasto, ci aspetta un’eccellente paella che gustiamo con grande soddisfazione. A cena partecipa anche il fratello gemello di Serge con la sua amica molto simpatica. L’ospitalità della signora ci ha fatto un gran piacere e ci congediamo verso le 23:00 per ritrovarci la mattina dopo per colazione. Infatti siamo anche invitati a fare la colazione da lei! Alloggiamo al modesto hotel Sant Magi. Prezzo: 1650PTS a testa.
Sant Pol de Mar. Manca 45 km a Barcelona
Frédéric Ducommun sulla salita di Garraf
Con la Signora Places ed il suo figlio
20/06/1996 Cunit - Peniscola 170 km 650 m Partenza 8:40 Arrivo 18:00
Dopo una colazione molto fornita, partiamo abbastanza tardi in direzione di Tarragona che si trova a 36 chilometri. L’entrata di Tarragona è bellissima. Non possiamo dire la medesima cosa dell’altra parte della città, infatti la parte sud sino a Vila-seca è composta unicamente da raffinerie ed industrie chimiche. Ci fermiamo a Miami Platja per il solito bocadillo e acqua minerale. La temperatura è già alta (più di 30 gradi). Dopo il passo di Collado Roca Blanca (190m) attraversiamo il delta dell’Ebro vicino ad Amposta. Il vento contrario è intenso. Passiamo Vinarosa e Benicarlò per arrivare a Peniscola. Veramente non pensavamo di trovare un paese così pittoresco. Ci accorgiamo della sua impronta araba. Un vodese, incontrato per caso, ci consiglia di dormire all’hotel Jaime, eccellente 3 stelle con aria condizionata, televisione, bar, balcone grande, piscina. Facciamo un’ottima cena, tipo "nouvelle cuisine", nel vecchio nucleo. Hotel Jaime 3100PTS a testa con colazione.
Il fiume Ebro e la città di Amposta
Peniscola
21/06/1996 Peniscola - Alberic 185 km 550 m Partenza 7:20 Arrivo 18:00
In Spagna, alle 7:00, negli alberghi, è praticamente impossibile ricevere la colazione. Dobbiamo accontentarci di un tè, di zwieback e di una banana. Un pò poco per chi va in bici! Lasciamo Peniscola con rimpianti, forse è stato il posto più bello del nostro viaggio! Ci fermiamo dopo 20 chilometri per completare la nostra colazione nel primo bar che troviamo aperto. Tra i campi di arance, proseguiamo con calma. Dopo il passo di La Cuesta (115m) ci fermiamo a Saguento. Abbiamo percorso 115 chilometri e siamo a 28 chilometri da Valencia, infatti siamo usciti dalla provincia di Castellon de la Plana. Assaggiamo la nostra prima tortilla con papas (patate) ed è veramente buona. Il termometro marca già 32 gradi. Valencia, ci siamo. Non abbiamo i problemi riscontrati a Barcelona, il traffico è meno intenso. Andiamo nel centro storico, bello! La temperatura anche: 36 gradi! Passiamo davanti alla stazione e all’arena per uscire da Valencia e prendiamo la direzione di Alberic distante 43 chilometri. Addio mare, non lo vedremo più se non durante il viaggio di ritorno. Una strada piuttosto noiosa che passa davanti a un supercarcere (anche qui!) ci porta ad Alberic. Non vedendo Hotel in giro, chiediamo dove possiamo trovarne uno. Risposta: Non ci sono, però chiedete al bar in fondo a destra, forse troverete qualcosa! La gerente, molto disponibile e gentile, tutta contenta di poter parlare francese vissuta 10 anni in Francia), chiede al padrone se c’è la possibilità di alloggiare, il quale ci propone un’habitación a 100m. Faremo cena al medesimo bar, la signora ci preparerà, specialmente per noi, degli spaghetti come primo! Non ho più l’indirizzo ed il costo della stanza, ma mi ricordo che era circa 12 Sfr a testa.
Valencia
Valencia
L'arena e la stazione della ferrovia di Valencia.
22/06/1996 Alberic - Caravaca de la Cruz 180 km 1620 m Partenza 7:05 Arrivo 17:00
Partiamo piuttosto presto dopo avere fatto colazione nel medesimo bar dove abbiamo cenato ieri sera. All’uscita di Alberic attraversiamo il Rio Júcar per salire subito al passo Llosa de Ranes (180m). La temperatura è veramente ideale a quest’ora. Proseguiamo tra la Sierra de Engurra e la Sierra Grossa, purtroppo il vento si è già alzato. Facciamo una breve fermata dopo 50 chilometri. Altri 36 chilometri e siamo a Yecla (606m). Mangiamo una bella tortilla prima di affrontare il Puerto di Jumilla a 800m. La salita non è troppo impegnativa, però con questo vento! Passiamo da campi di vigneti a campi di grano per arrivare a Jumilla. Altra fermata, dobbiamo bere in continuazione c’è un caldo terribile. Proseguiamo. Non ci sono case gente, ogni tanto passa una macchina, ci sentiamo veramente isolati sotto un sole scottante. Stiamo attraversando la zona più secca che abbiamo visto durante il nostro viaggio, l’erba è bruciata. Per fortuna giriamo più a sud ed il vento inizia ad aiutarci! E come!. Il mio computer marca 40 km/ora! E’ la prima (ed ultima!) volta che metto il rapporto più lungo (48x14). Attraversiamo il Rio Segura e arriviamo a Calasparra dove pensiamo dormire, però dopo avere bevuto la solita acqua minerale, decidiamo di proseguire. Valichiamo il passo Collado de la Vereda (599m) ed arriviamo a Caravaca de la Cruz. È su questa tratta di 23km che vediamo per la prima volta il cartello GRANADA distanza: 270km ! Dopo esserci lavati, andiamo a visitare la magnifica chiesa in cima al paese, infatti Caravaca è conosciuta come luogo di pellegrinaggio e pare che la sua croce porta fortuna! Alloggiamo all’hotel Central, un bell’albergo con aria condizionata, bar, TV. 4800 PTS a testa con colazione.
Entriamo nella provincia di Murcia
Tra Jumilla e Calasparra. La zona la più arrida. Sullo sfondo, la Cabeza del Asno
Caravaca de la Cruz e la sua particolare croce
Caravaca de la Cruz
23/06/1996 Caravaca de la Cruz - Baza 130 km 1160 m Partenza 8:55 Arrivo 16:30
Ma dove è questo cameriere? Pare che si poteva fare la colazione alle 8:00, siamo alle 8:30 e nessuno in vista. Il suo ritardo è forse dovuto alla sconfitta della Spagna la sera prima! Finalmente arriva, comunque partiremo più tardi del previsto. La strada sale subito per arrivare al passo di Mojante a 993m. Il paesaggio è arido, la strada poco trafficata. Dobbiamo percorrere 10 chilometri sullo sterrato infatti la strada è in completo rifacimento. Transitiamo il Puerto di Almaciles (1100m) ed arriviamo a Puebla de Don Fadrique. Approfittiamo di questo paese per rinfrescarci e cambiare un raggio rotto della ruota anteriore di Federico. Una bella discesa ci porta in una piana "sperduta", nessuna anima, un tratto diritto di 10 chilometri! Siamo nella Sierra de Jorquera. Arriviamo a Huescar (953m). Abbiamo percorso 80km. Altra fermata per la solita acqua minerale. Proseguiamo in direzione di Cùllar passando da Galera, un seguito di su e giù con tratti sterrati. A Cùllar facciamo una bella fermata in un bar a tapas. Assaggiamo dei carciofi con del prosciutto crudo, una bontà! Non parliamo del pavimento, incredibile, viene gettato a terra tutto, carta, sigarette, ghiande di olive. Pare che sia loro usanza, però noi non siamo abituati! Ancora una ventina di chilometri ed arriviamo a Baza. Questa volta possiamo riposarci prima della cena. Prima della doccia e del solito bucato devo ancora smontare la mia moltiplica, stranamente il movimento centrale si è svitato. In 15 minuti la riparazione è eseguita. Telefoniamo a Granada per riservare una stanza, non si sa mai! Alloggiamo all’hotel VENTA DEL SOL con TV e aria condizionata. Prezzo: 2150PTS a testa senza cena e colazione.
Col de Mojante
All’entrata di Puebla de Don Fadrique (1164m)
Puebla de Don Fadrique
24/06/1996 Baza - Granada 130 km 1260 m Partenza 7:20 Arrivo 13:00
Ci siamo! Oggi arriviamo a Granada. Partiamo presto, faremo la colazione al primo ristorante o bar aperto. La temperatura è bella fresca, siamo a 900m. Percorriamo circa 10 chilometri prima di trovare un bar aperto. Beviamo il nostro primo caffè da quando siamo partiti, non è uno dei migliori! Mancano 100 chilometri a Granada e sullo sfondo vediamo per la prima volta le cime innevate della Sierra Nevada, che spettacolo! Proseguiamo in direzione di Guadix, la Sierra Nevada è sempre più vicina. Che strane queste case con la piscina, i camini nella roccia, le antenne di televisione in cima alla roccia! Incredibile, la parte abitata è dentro la roccia, probabilmente per avere una temperatura piacevole e costante durante tutto l’anno! Dopo Guadix, il paesaggio cambia radicalmente. Siamo nella zona montagnosa, personalmente la trovo più bella. Valichiamo il Puerto de la Mora a 1390m per poi scendere e risalire al Puerto Lobo a 1120m in mezzo a magnifici alberi. Siamo nella Sierra de la Yedra. Un’ultima e lunga discesa ci porta a Granada. Arriviamo davanti l’hotel Macia, riservato il giorno precedente, alle 13:00. Dopo 10 giorni, 80 ore di sella e 1855 chilometri questo magnifico viaggio è quasi finito, manca ancora l’assalto alla Sierra Nevada! Dopo esserci stretti la mano, prendiamo possesso della nostra stanza. L’albergo è proprio ai piedi della Alhambra sulla Plaza Nueva, magnifico! Dopo esserci lavati e cambiati, andiamo a l’Antigua Bodega Castaneda consigliata dalla guida "Le guide du Routard" per assaggiare il piatto di prosciutto crudo con formaggio, il tutto accompagnato da un eccellente rosato. Il resto del pomeriggio è dedicato alla visita della città, allo scrivere le cartoline postali e nell’andare dal barbiere a tagliare una barba di 5 giorni! Parlando con il barbiere della nostra intenzione di salire sino al Pico Veleta il giorno dopo, ci appare molto scettico sulla possibilità di arrivare in cima. Infatti, quest’inverno ha nevicato tanto. Speriamo che le sue informazioni siano sbagliate! Dobbiamo anche pensare al ritorno! Sono già un paio di giorni che Federico "trampigna"! L’amico Fulvio verrà a prenderci con l’areo o no? L’ultima telefonata era positiva. Se il tempo sarà bello, Fulvio dovrebbe arrivare all’indomani in serata. Speriamo in bene. Se ci saranno problemi pensiamo proseguire sino a Malaga per poi prendere un volo di linea sino a Milano. Verso le 20:30 facciamo cena in un magnifico parco vicino a piante di arance e, come premio, la vista dell’Alhambra illuminata! Hotel MACIA con TV Prezzo: 3900 PTS a testa con colazione.
Case nella roccia
A sinistra, Guadix.
Vicino a Guadix. La Sierra Nevada è sempre più vicina
25/06/1996 Granada - Sierra Nevada 95 km 2400 m Partenza 7:15 Arrivo 15:30
A quest’ora, non è possibile fare la colazione in albergo. La facciamo nel primo bar aperto trovato a Granada. Un falso piano di 9 chilometri lungo il fiume Genil ci porta ai piedi della vera e propria salita. Visto l’ora, la temperatura è ideale. Saliamo lentamente, con regolarità, cercando di "gustare" il più possibile quest’ultima giornata. Arriviamo a 1300m, facciamo una breve fermata per fotografare la diga di Canales. Transitiamo il passo Publes a 1470m per fermarci poi all’hotel Nogal per rinfrescarci. Il gerente, che è francese, ci conferma che non potremo salire sino in cima per via della neve. Che delusione! Malgrado la triste notizia, proseguiamo la nostra strada. Dopo varie fermate per fotografare questo magnifico paesaggio, arriviamo al bivio che porta a Solynieve. Siamo a 2075m. Passeremo nel paese che ha ospitato i mondiali di sci del 1996 al ritorno. Altro passo, collado de las Sabinas a 2180m, il Pico Veleta è sempre più vicino però sempre più innevato! Arriviamo al passo collado de San Francisco a 2500m, dove si trovano le ultime case e le prime lingue di neve. Per il momento la strada è ancora pulita. Altitudine 2750m, il tempo di una fotografia ricordo e ripartiamo senza troppa speranza di poter proseguire per lungo tempo. A 2800m dobbiamo mettere piedi a terra. Una striscia di neve attraversa la strada. Per le poche macchine è la fine! Noi, spingendo la bicicletta, proseguiamo. Dopo 100 metri ritroviamo l’asfalto e ci rimettiamo in sella. Altre spinte di bicicletta, altri tratti in bicicletta per arrivare a 3060m. Non è più possibile proseguire in questo modo. La neve adesso ricopre praticamente tutta la strada. Gettiamo un’ultimo colpo d’occhio su questo Pico Veleta, è a portata di mano, e non abbiamo potuto raggiungerlo dopo un viaggio cosi lungo! Sarà per una prossima volta! Dobbiamo vestirci bene per la discesa, il cielo si è bruscamente coperto e la temperatura si è abbassata rapidamente. Attraversiamo Solynieve, deludente stazione sciistica, e ci fermiamo di nuovo all’albergo Nogal per pranzare. Alle 15:30 siamo di ritorno a Granada. Dopo la doccia, andiamo a bere una meritata birra. Per passare il tempo, aspettando l’amico pilota Fulvio, decidiamo di far un giro verso la cattedrale. Improvvisamente, ad un angolo della strada, ci troviamo naso a naso con il Carlo Rondelli di Locarno, ex collega dell’Agie ed ora alla Sopracenerina. Cosa fai qui, come sei arrivato? ecc... Il mondo è piccolo! Per sicurezza, telefoniamo all’areoporto di Granada. Infatti una aero da turismo Svizzero è annunciato per le 19:00 in arrivo da Gerona. Fulvio si presenta alle 19:30 presso il nostro albergo, è fresco come una rosa! Davanti ad un altra birra ci raccontiamo le nostre peripezie di viaggio. Anche con l'aero non è stato facile con il tempo, soprattutto a Barcelona che ha dovuto attraversare sotto l’acqua a 300m di altitudine con volo a vista. Speriamo che domani non avremo questi problemi!
26/06/1996 Alhambra et retour
La mattinata è dedicata alla visita dell’Alhambra che raggiungiamo a piedi. Restiamo circa 3 ore in questo magnifico palazzo. I "capi" dovevano veramente fare una vita da nababbo! Il palazzo era sotto dominio mussulmano per 777 anni sino al 2 gennaio 1492 per poi passare ai Cattolici. Alle 12:00 ritorniamo all’albergo per prelevare i bagagli. Raggiungiamo in bicicletta l'aeroporto distante 20 km. Passiamo davanti a un cartello: Malaga 123km; che voglia di proseguire! Fulvio ci aspetta. Ha già iniziato le procedure per il volo di ritorno. Alle 13:30 decolliamo da Granada. Possiamo osservare bene la Sierra Nevada sulla nostra destra. È un volo molto interessante a circa 3500m di altitudine. Sorvoliamo i due terzi della Spagna sopra la strada che abbiamo percorso in bicicletta! Passiamo sopra Valencia, Peniscola, Tarragona, Perpignan ecc. Fulvio prevedeva di fare uno scalo ad Avignon però avendo ancora abbastanza carburante, propone di proseguire direttamente sino ad Ascona. Poco dopo il tempo cambia. Ci sono grosse nuvole sulle Alpi. Le previsioni, richieste via radio a Lugano-Agno, non sono buone. Fulvio decide subito di cambiare rotta e prende la direzione di Ginevra. La tensione aumenta, attraversiamo una zona piovosa, finalmente arriviamo a Ginevra (su una pista di erba!). Sono le 19:00. Il tempo migliora. Purtroppo l'aeroporto di Ascona non risponde più. Dopo avere fatto il pieno, ripartiamo per Sion. Atterriamo alle 20:15. Una buonissima fondue ci rimette dalle nostre emozioni e verso le 23:00 andiamo a dormire. Il giorno seguente decolliamo da Sion alle 9:00. Un volo tranquillo lungo il Vallese. Sorvoliamo il Sempione, le Centovalli (all’altezza della Rasa!) ed atterriamo ad Ascona alle 9:25. La moglie Betty viene a prendermi all’aeroporto, dovrò aspettare sino a mezzogiorno per rivedere il mio figlio Dominique che si trova alla piscina. È stata un esperienza meravigliosa che rimarrà per sempre nella nostra mente!
Granada dall’Alhambra
Il cortile dei Leoni
Peniscola visto da 3000 m
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