Santiago de Compostela-Guimarães
Losone - Guimarães 05/05/09 - 23/05/09
km
180
160
160
120
145
160
165
110
155
140
145
130
130
105
100
155
120
130
110
2620
dislivello
2645
790
970
2100
2400
1760
1370
1500
2610
1585
1140
575
1315
1680
1400
2190
1490
2870
1910
32’300
Introduzione e considerazioni
Premetto
che
era
la
prima
volta
che
mi
lanciavo
in
una
avventura
così
impegnativa,
infatti
non
avevo
mai
pedalato
per
più
di
11
giorni
di
fila.
Questa volta ne prevedevo quasi il doppio!
Inoltre
la
mia
preparazione
è
stata
messa
in
difficoltà
da
diversi
acciacchi
già
subito
ad
inizio
marzo:
sinusite,
borsite
e
bronchite.
Così
ho
dovuto rimandare la partenza, al 05/05/2009 invece del 30/04/2009.
Ero comunque soddisfatto di poter partire con 4200km nelle gambe e con quasi 200 ore di sella !
La
mia
"randonneuse
Cattin"
è
stata
formidabile!
Nessun
problema
meccanico
malgrado
un
peso
di
12kg
distribuito
nelle
3
borse.
Non
ho
dovuto nemmeno gonfiare le camere d'aria su tutto il tragitto.
Ho
viaggiato
sul
“Camino
Francés”
a
partire
da
Puente
la
Reina
(vicino
a
Pamplona)
su
strade
asfaltate
(a
parte
10km
percorsi
su
un
sentiero)
in quanto, a mio parere, è comunque corretto non intralciare il percorso dei pellegrini, ai quali va tutto il mio rispetto.
Ho pure visto vari gruppi di ciclisti con al seguito un mezzo motorizzato, cosa che non è però conforme al mio stile di viaggiare!
Ho pure notato che vari taxi facevano affari d’oro viaggiando su strade accostate al sentiero dei pellegrini… Ormai quando non ce la fai più..!!
Un
grazie
particolare
al
sindaco
di
Losone,
Corrado
Bianda
ed
al
segretario
Silvano
Bay,
per
la
loro
disponibilità
nella
timbratura
iniziale
della
“Credential de peregrino”.
M
artedi 05 mai Losone-Leytron 180km 2645m 7:30-19:00
accesso diaporama 11 foto
La
salita
del
passo
del
Sempione
è
piuttosto
laboriosa
,
infatti
il
vento
contrario
è
intenso.
I
muri
di
neve
in
cima
sono,
per
la
stagione,
impressionanti e la temperatura si avvicina ai 0°. Qualche giorno prima il passo era chiuso per pericolo di valanghe.
Alle
15:00
sono
a
Briga.
Dovrò
lottare
contro
il
vento
per
70km
su
strade
secondarie
e
in
gran
parte
lungo
il
fiume
Rodano.
Finalmente
raggiungo Leytron dove il ciclista locale Pierre mi trova una camera.
M
ercoledi 06 mai Leytron-Frangy 160km 790m 8:45-16:30
accesso diaporama 10 foto
Dopo 2km, una fermata importante: Saillon, piccolo borgo medievale con i suoi bagni termali.
Desideravo passare a Saillon in quanto mia madre, originaria di questo paese, riposa con mio padre nel cimitero locale.
Henri Thurre, “enfant du Pays”, mi aspetta all’entrata del villaggio. Dopo avermi consegnato la maglia “Saillon” passiamo alla fase fotografie!
Prima
di
ripartire,
sempre
con
Henri,
andiamo
all’ufficio
postale
per
timbrare
la
“Credential
de
peregrino”
che
mi
permetterà
di
ottenere,
una
volta raggiunto Santiago, la “Compostela”, però mancano ancora 2000km!!
Il
percorso
lungo
il
lago
Lemano
trascorre
velocemente
grazie
alla
compagnia
di
un
giovane
cicloturista
svizzero
che
si
prepara
per
un
lungo
viaggio sino in Etiopia!
Grazie
ad
una
piccola
strada
secondaria,
evitando
quindi
il
traffico,
raggiungo
il
passo
del
“Mont
Sion”.
Poi,
quasi
tutto
in
discesa,
arrivo
a
Frangy, nel dipartimento della “Haute-Savoie”.
Giovedi
07 mai Frangy-Sarras 160km 965m 7:00 15:40
accesso diaporama 12 foto
Percorrendo appena 20km riesco a toccare 3 dipartimenti: Haute-Savoie, Ain e Savoie.
La prima parte del percorso si svolge sulla sponda sinistra del fiume Rodano.
Ad
Aoste
mi
prendo
una
meritata
pausa.
Scambio
qualche
parola
con
una
cicloturista
che
è
partita
da
Friburgo
(Svizzera)
e
che
si
reca
pure
lei
a Santiago con il MTB facendo tappe da 50-70km al giorno.
Lascio
il
Rodano
per
entrare
nel
dipartimento
dell’Isère
poi
della
Drôme
ed
infine
dell’Ardêche
su
un
percorso
piuttosto
vallonato
passando
dal
passo del Banquet.
Ritrovo il Rodano a St Vallier. Noto che il suo volume d'acqua è notevolmente aumentato. Lo attraverso e mi fermo definitivamente a Sarras.
V
enerdi 08 mai Sarras-Le Puy-en-Velay 120km 2100m 7:00 17:00
accesso diaporama 34 foto
Il cielo non è più sereno come i giorni precedenti, però la temperatura è ideale.
Mi aspetta una giornata di 9 colli con tratti di pianura quasi inesistenti.
Il
paesaggio
è
magnifico,
manca
unicamente
il
sole.
Entro
nel
dipartimento
della
“Haute
Loire”.
A
Montfaucon-en-Velay
devo
fermarmi
un’ora
per lasciar passare un forte temporale. A Yssingeaux posso togliere il poncho, la pioggia è cessata.
La
città
di
Le
Puy-en-Velay,
è
graziosa
con,
in
cima
ad
una
roccia,
la
cappella
Saint-Michel
d’Aiguilhe
(X
–
XII
secolo)
e
la
sua
cattedrale
pure
posta
in
alto
alla
città.
La
statua
Notre-Dame
de
France
(1860,
22,70m
e
835
tonnellate!)
domina
tutta
la
città.
È
stata
creata
con
il
metallo
di
213 cannoni russi conquistati durante la guerra di Crimea e offerti alla città da Napoleone III.
Passo
la
mia
prima
notte
in
un
“albergue
peregrinos”.
L’ambiente
è
simpatico.
Un
Friulano
prepara
la
pastasciutta,
un
Germanico
lo
strüdel,
due
Brasiliani
lavano
i
piatti,
una
Svizzera
(vallesana)
esegue
le
registrazioni
dei
pellegrini
e
un
Francese
distribuisce
un
foglietto
per
cantare
tutti
assieme una canzone del pellegrino.
Passo una notte tranquilla grazie ai tamponi per orecchie !!
S
abato 09 mai Le Puy-en-Velay-Espalion 145km 2400m 6:45 17:15
accesso diaporama 28 foto
La
tappa
più
dura
in
assoluto.
Non
tanto
per
il
dislivello
(più
importante
nel
penultimo
giorno),
ma
per
il
vento
costante
che
soffia
per
tutta
la
giornata. Sarà l’unico giorno in cui avrò dubbi sul raggiungimento della destinazione giornaliera prevista.
Per
fortuna
il
paesaggio
è
stupendo.
Strade
con
pochissimo
traffico,
animali
che
pascolano
in
tutta
tranquillità,
fattorie
disperse
nella
natura,
prati fioriti, nessuna città, ma solo sperduti villaggi da attraversare.
Lascio il dipartimento della “Haute Loire” per entrare in “Lozère” dopo aver superato il passo “Pas de l’Âne” (1104m).
A
Nasbinals
penso
finalmente
di
poter
raggiungere
la
meta
prevista.
Infatti
mancano
35km
a
Espalion
(340m)
e
mi
trovo
ancora
a
1100m
di
altitudine, la discesa arriverà prima o poi!
Entro nel dipartimento dell “Aveyron” e dopo il col d’Aubrac (1324m) è praticamente tutta discesa sino a Espalion. Ouf!
La sera controllo la mia posta elettronica. Già vedo le foto scattate da Henri Thurre a Saillon !
D
omenica 10 mai Espalion-Montauban 160km 1760m 8:15 17:30
accesso diaporama 29 foto
A
9km
da
Espalion
posso
ammirare
il
“Trou
de
Bozouls”,
il
circo
naturale,
a
forma
di
ferro
di
cavallo,
con
un
diametro
di
400m
ed
una
profondità di 100m, il tutto scavato dal fiume Dourdou.
Mi fermo a Rodez a visitare la cattedrale.
Prima di Rignac una strada secondaria, non trafficata, mi porta a Villefranche-de-Rouergue, piccola e graziosa cittadina sul fiume Aveyron.
Percorro
una
strada
che
non
finisce
mai
di
salire
e
scendere
ed
entro
nel
dipartimento
del
“Tarn
et
Garonne”
attraversando
Parisot,
Caylus,
Caussade.
Decido di proseguire sino a Montauban. È domenica, il centro città è quasi deserto.
L
unedi 11 mai Montauban-Tarbes 165km 1370m 7:45 16:20
accesso diaporama 20 foto
Attraverso il “canal du Midi” a Montech. Il canale collega il Mare Mediterraneo all’Oceano Atlantico ed è stato realizzato nel 1681.
Dopo
aver
attraversato
il
fiume
Garonne,
entro
nel
dipartimento
del
“Gers”.
A
Mauvezin
prendo
una
strada
secondaria
per
raggiungere
Auch.
Questa città si trova sul cammino di Santiago (cammino di Arles).
Entro nel dipartimento “Hautes-Pyrenées” ed a Rabastens-de-Bigorre mi aspetta un lungo rettilineo di 17km che conduce a Tarbes.
È il settimo giorno di viaggio, ho percorso 1090km (155km al giorno). Domani iniziano le salite dei Pirenei.
M
artedi 12 mai Tarbes-Osse-en-Aspe 110km 1500m 7:45 15:30
accesso diaporama 26 foto
Dopo
20km
raggiungo
Lourdes.
Visito
il
santuario
ed
approfitto
per
timbrare
il
libretto.
La
visita
fa
riflettere:
la
sofferenza
è
ovunque
e
non
si
può non esserne toccati nell’intimo.
Entro nel dipartimento “Pyrénées-Atlantiques” e all’entrata di Lestelle-Bétharram posso ammirare il santuario di Nostra Signora di Bétharram.
Un
tratto
con
vari
saliscendi
mi
porta
a
Louvie-Juzon.
Risalgo
la
valle
d’Ossau
sino
a
Bielle
per
“attaccare”
il
col
de
la
Marie
Blanque.
La
prima
rampa è molto impegnativa. Sarà l’unico momento di tutto il viaggio nel quale avrò troppo caldo!
A
Escot
percorro
la
strada
del
passo
del
Somport
sino
a
Osse-en-Aspe
dove
mi
fermo.
Non
me
la
sento
di
continuare
ed
iniziare
il
col
de
Houratate.
Prima
di
tutto
non
mi
sono
alimentato
a
sufficienza
e
poi
non
so
dove
potrò
alloggiare,
la
stazione
di
sci
La
Pierre
St
Martin
è
troppo
lontana e probabilmente gli alberghi saranno chiusi, visto che la stagione invernale è terminata.
M
ercoledi 13 mai Osse-en-Aspe-Tiebas 155km 2610m 7:45 19:00
accesso diaporama 46 foto
Cambiamento
di
tempo,
la
strada
che
conduce
al
passo
Houratate
(1109m)
scompare
nella
nebbia.
Le
pendenze
sono
di
tutto
rispetto.
Arrivo
in cima al colle bagnato di nebbia. Per il momento ho incontrato unicamente due asini, niente esseri umani, né veicoli.
Transito
il
passo
de
Bouesou
(1009m)
e
il
passo
di
Labays
(1351m),
quindi
raggiungo
la
strada
principale
che
conduce
alla
stazione
sciistica
Pierre St Martin.
All’altezza
di
Pas
de
Guillers
(1436m)
esco
finalmente
dalla
nebbia.
Supero
il
passo
Soudet
(1540m)
per
dopo
fermarmi
alla
stazione
sciistica
Pierre St Martin. È tutto chiuso, salvo un bar dove posso mangiare un panino.
Alle
12:30
sono
in
cima
al
passo
Pierre
St
Martin
(1760m)
e,
sorpresa,
la
strada
è
completamente
sbarrata
da
blocchi
di
cemento:
è
chiusa
per
lavori
sul
versante
spagnolo.
Adesso
capisco
perché
il
traffico
è
quasi
inesistente
e
non
ho
incontrato
auto
spagnole.
Cosa
fare?
Una
Jeep
sale
dalla
parte
spagnola.
Sono
2
guardie
in
ispezione,
le
quali
mi
confermano
che
non
si
può
transitare.
Convinti,
su
mia
insistenza,
mi
dicono
che
siccome
gli
operai
sono
in
pausa
pranzo
dalle
13:00
alle
14:00,
potrei
approfittare
per
passare.
Mi
aiutano
a
portare
la
bici
dall’altra
parte
dei
blocchi e uno mi fotografa davanti al cartello del passo. Adesso sono in Spagna nella provincia di Navarra.
Dopo
aver
superato
il
Portillo
de
Eraice
(1578m)
arrivo
nella
zona
dei
lavori.
Infatti
gli
operai
sono
assenti
e
la
strada,
sterrata
su
200m,
non
mi
crea problemi.
A
Burgui
prendo
a
destra,
direzione
Puerto
las
Coronas
(950m),
poi
faccio
una
fermata
al
Foz
de
Arbayún.
La
gola
è
impressionante,
con
una
profondità
di
quasi
400m
nella
quale
si
possono
sentire
mille
rumori
provocati
dagli
uccelli,
che
qui
si
trovano
a
loro
agio.
È
una
delle
maggiori
concentrazioni di volatili rapaci del continente europeo. Ci sono: avvoltoi, poiane, aquile reali, gufi reali, falchi comuni ecc.
Dopo aver valicato i passi Alto de Iso (670m) e Puerto Loiti (724m) finalmente arrivo a Tiebas, stanco morto.
È
stata
una
giornata
molto
lunga
con
12
passi.
La
sera
dormo
al
“Refugio
municipal”.
Siamo
solo
in
due,
io
e
un
giovane
di
Barcellona
che
percorre
il
cammino
con
il
MTB.
Andiamo
assieme
a
cena
in
un
bar
vicino,
poi
vado
a
dormire.
Il
giovane
si
ferma
a
vedere
la
finale
“Copa
del
Rey” Barcellona-Altletico Bilbao che inizia alle 22:00, troppo tardi per me !!
Giovedi
14 mai Tiebas-Santo Domingo de la Calzada 140km 1585m 7:15 17:30
accesso diaporama 40 foto
Partenza
bagnata!
Viaggio
con
il
poncho
sino
a
Eunate
dove
si
trova
l’Eremita
de
Santa
Maria
di
Eunate,
costruita
dai
templari
nel
XII
secolo,
la
chiesa
ripropone
la
pianta
ottagonale
del
tempio
di
Gerusalemme.
Manca
poco
a
Punte
della
Reina
dove
mi
fermo
per
fare
la
colazione.
Esco
dalla cittadina attraversando il fiume Arga sul magnifico ponte de Dona Mayor.
Adesso sono sul “Camino Francés” e sono impressionato dalla quantità di pellegrini.
Davanti
a
me
un
pellegrino
trascina
un
piccolo
carrello
mediante
apposite
bretelle.
Mi
fermo
e,
con
il
mio
misero
spagnolo,
chiedo
come
stia.
Mi
risponde,
in
portoghese,
che
è
in
pensione
(faceva
il
camionista)
e
adesso
finalmente
può
realizzare
il
suo
sogno,
viaggiare!
Quando
sente
che
provengo
dalla
Svizzera
mi
mostra,
sotto
il
carrello
tutto
in
alluminio,
una
targhetta
“made
in
Switzerland”.
È
partito
da
Grenoble
a
fine
marzo
e
visto
che
vive
in
Francia
da
30
anni
la
conversazione
prosegue
in
francese!
È
tutto
contento
di
sapere
che
ho
l’intenzione
di
proseguire
il
viaggio sino in Portogallo e passerò quindi vicino al suo paese d’origine. Ha pure una figlia sposata in Vallese !
Attraverso
Estella
passando
davanti
la
“Iglesia
Santo-Sepulcro”
e
mi
fermo
a
Los
Arcos
per
bere
un
caffè
assieme
ad
un
pellegrino
ciclista
francese che è partito da Marsiglia.
Altra fermata a Logrono, capitale della provincia del Rioja, dove posso ammirare la cattedrale e mangiare il solito panino.
A
Santo
Domingo
de
la
Calzada
alloggio
nella
casa
del
peregrino.
Che
lusso,
sembra
un
“parador”
anche
se
dormiamo
in
camera
da
40
persone. La capacità abitabile è di 150 pellegrini, io arrivo come 139esimo, mi è andata bene !
V
enerdi 15 mai Santo Domingo de la Calzada-Fromista 145km 1135m 7:15 16:30
43 foto
Fa molto freddo. Devo partire con guanti, maglia lunga e ghette.
Entro
nella
regione
“Castilla
y
León”
e
più
precisamente
nella
provincia
di
Burgos,
paese
di
“El
Cid”.
A
Belorado
vedo
delle
cicogne
sul
campanile
di
una
chiesa.
In
fretta
faccio
una
foto
per
non
perdere
l’attimo!
Mi
accorgerò
in
seguito
che
sarà
più
difficile
fotografare
una
chiesa
senza cicogne!
Sulla salita del Puerto della Pedraja (1150m) vedo ogni tanto dei pellegrini sul loro sentiero tra le ginestre.
Arrivo
a
Burgos
passando
da
“Puerta
de
Santa
María”
che
conduce
alla
cattedrale.
E
che
cattedrale!
Probabilmente
la
più
bella
e
la
più
ricca
opera d’arte incontrata finora!
La temperatura è ora piacevole. Attraverso campi molto verdi soprattutto nella zona di Castrojeriz.
Adesso
mi
trovo
accanto
ad
una
delle
tante
montagne
coperte
da
enormi
eliche
che
sfruttano
il
vento,
infatti
è
da
un
pò
che
ci
sto
lottando
contro, inoltre il fondo stradale “rugoso” non mi aiuta.
Un cartello: Santiago di Compostela 497km! Entro nella provincia di Palencia.
All’entrata di Fromista osservo il “Canal de Castilla” lungo 207km iniziato nel 1753 e terminato quasi un secolo dopo !
S
ambato 16 mai Fromista-Léon 130km 575m 6:30 13:30
accesso diaporama 29 foto
Oggi
devo
raggiungere
Léon
il
più
presto
possibile
per
evitare
il
rinomato
vento
della
Castilla.
La
sera
precedente
avevo
chiesto
all’albergatore
se
gli
fosse
stato
possibile
servirmi
la
colazione
alle
6:00,
cosa
rara
in
Spagna!
Ma
non
potrò
partire
prima
delle
6:30
a
causa
dell’oscurità.
Infatti le condizioni sono ben cambiate rispetto alla Svizzera.
Malgrado sia presto ci sono già diversi pellegrini che camminano sul sentiero accanto alla strada asfaltata.
Attraverso
Carrion
de
los
Condes
e
all’uscita
del
paese
trovo
il
monastero
di
San
Zoilo.
Poi
entro
nella
provincia
di
Léon
e
raggiungo
Sahagun
passando sotto l’ “Arco de San Benito” .
Il
vento
è
ancora
accettabile,
ma
in
costante
aumento.
Per
fortuna
finisce
la
N120
e
imbocco
la
N601
che
prende
decisamente
un’altra
direzione, cioè verso Léon, e così il vento diventa improvvisamente mio alleato !
La
città
di
León
mi
piace.
Le
grandi
vetrate
e
rosoni
colorati
della
cattedrale
sono
stupende.
La
luce
all’interno
è
molto
particolare.
Anche
se
la
cattedrale di Burgos è sicuramente più imponente e ricca. La basilica di San Isidoro, costruita nel 1023, merita anch’essa una visita.
Dopo la telefonata giornaliera a casa dalla solita cabina telefonica, ritorno in albergo, un magnifico tre stelle e finalmente a riposarmi.
Tra tre giorni sarò già a Santiago. Come passa in fretta il tempo !
D
omenica 17 mai Léon-Villafranca del Bierzo 130km 1315m 7:30 16:30
accesso diaporama 50 foto
L’uscita della città non mi crea problemi.
Raggiungo
Astorga.
Questo
paese
di
12000
abitanti
possiede
un’opera
conclusa
nel1894
di
Antoni
Gaudí
nel
suo
stile
neo
gotico
particolare.
Si
tratta
del
Palacio
Episcopal,
trasformato
in
“Museo
de
los
Caminos”
che
conserva
manoscritti,
documenti,
dipinti
e
statue
in
riferimento
ai
pellegrinaggi di Santiago di Compostela.
L’istinto
mi
spinge
ad
entrare
nel
paese
di
Castrillo
de
los
Polvazares
(con
i
suoi
80
abitanti)
che
si
trova
leggermente
fuori
dalla
strada
principale.
Che
bellezza,
veramente
è
una
sorpresa
per
me.
Tutte
le
case,
molto
basse,
sono
di
colore
mattone
come
pure
le
stradine.
La
circolazione dei veicoli motorizzati è permessa unicamente agli abitanti.
Attraverso
El
Ganso,
Rabanal
del
Camino,
Foncebadón
dove
mi
fermo
par
mangiare.
Sono
sui
“Montes
de
Léon”
a
Puerto
de
Foncebadón
(1500m)
dove
si
trova
la
“Cruz
de
hierro”
su
cui
ogni
pellegrino
deposita,
ai
piedi
della
croce,
un
sasso
raccolto
nel
suo
paese.
Nel
mio
caso
lo
chiamerei sassolino, originario però di Losone !
Arrivo
a
Ponteferrada
dove
pensavo
dormire,
ma
la
città
non
mi
attira.
Proseguo
quindi
sino
a
Villafranca
del
Bierzo
dove
trovo
ancora
un
posto
nel
rifugio
per
pellegrini.
Incontro
un
Francese
che
percorre
il
cammino
per
mestiere!
Infatti
ha
creato
un’associazione
per
aiutare
gente
con
difficoltà esistenziale e fa loro da accompagnatore. In questo momento è con un giovane uscito recentemente di galera.
Prima
di
servire
la
cena,
il
padrone
del
rifugio
ci
invita
a
tenerci
per
mano
formando
così
una
catena,
poi
si
aggancia
pure
lui
per
recitare
una
piccola preghiera. Malgrado le mie convinzioni sulla religione, mi adeguo per rispetto al gruppo.
L
unedi 18 mai Villafranca del Bierzo-Portomarin 105km 1680m 7:30 15:40
accesso diaporama 27 foto
Che
freddo!
Dopo
10km,
sulla
salita
che
porta
a
Puerto
de
Pedrafita
(1109m),
devo
fermarmi
in
un
bar
per
riscaldarmi
e
mettere
le
copri
scarpe.
Una
giovane
olandese
sale
con
piccoli
guanti
da
ciclista,
ma
si
vede
che
soffre
terribilmente
il
freddo.
In
cima
a
Puerto
de
Pedrafita
entro in Galizia nella provincia di Lugo.
Incredibile questi piccoli paesi come: Manjarín, Acebo e tanti altri sono risuscitati grazie al passaggio dei pellegrini.
Il paesaggio che porta a Puerto El Poyo (1337m) è magnifico. Mi trovo nella “Cordillera Cantábrica”.
Timbro la “Credencial de peregrino” nel monastero di Samos. La costruzione è imponente per un paese così piccolo (2050 abitanti)!
Attraverso
Sarria
e
prendo
per
la
prima
volta
il
sentiero
del
pellegrino
per
circa
10km,
cercando
sempre
di
rispettare
al
massimo
i
pellegrini.
Passo davanti a un magnifico albero secolare.
Ritrovo
la
strada
asfaltata
che
mi
porta
a
Portomarin.
Quando
nel
1962
fu
costruita
la
diga
di
Belesar
sul
fiume
Miño
(che
ritroverò
qualche
giorno
dopo),
tutto
il
paese
si
trasferì
sul
vicino
monte
Cristo.
Lì
vennero
ricostruiti
alcuni
degli
edifici
più
importanti;
come
la
chiesa
di
San
Nicola,
sul
cui
lato
destro
sono
ancora
visibili
i
numeri
scritti
sulle
pietre
durante
lo
"smontaggio"
dell'edificio
e
che
servivano
a
permetterne
la
corretta ricostruzione.
M
artedi 19 mai Portomarin-Santiago de Compostela 100km 1400m 7:30 13:30
accesso diaporama 29 foto
La
nebbia
non
è
ancora
dissipata,
ma
sarà
cosa
fatta
entro
un’ora.
Sorpasso
tanti
pellegrini
a
piedi,
per
loro
forse
mancano
3-4
giorni
di
camminata
per
raggiungere
Santiago.
Attraverso
Palas
de
Rei
per
entrare
in
seguito
nella
provincia
di
La
Coruña.
Proseguo
in
direzione
di
Melide e Arzúa in una successione di salite e discese. Timbro la “Credencial de peregrino” all’hotel Suiza di Arzua!
Arrivo
all’aeroporto
di
Santiago
dove
posso
indovinare
finalmente
la
città.
L’avvicinamento
è
noioso,
mi
sembra
non
arrivarci
mai.
Deve
essere
più penoso per chi va a piedi.
Finalmente entro nell’imponente piazza della cattedrale. Mi fa uno strano effetto, sono nell’anonimato totale, mischiato a numerosi turisti.
Prendo
diverse
fotografie,
poi
entro
nella
Cattedrale
per
un
breve
ma
intenso
momento.
In
seguito
faccio
la
colonna
per
ottenere
la
“Compostela” così mi resta il tempo per discutere con altri pellegrini. Sono Canadesi e hanno fatto la via del Norte.
Trovo un albergo fuori dal centro storico.
Ritorno nella Cattedrale per visitarla con tutta calma, per poi girare e rigirare in centro.
Sono
contento
che
il
viaggio
non
finisca
qui.
Il
contrasto
sarebbe
troppo
grande,
tutti
questi
giorni
passati
in
contatto
con
la
natura
e
con
i
pellegrini e poi dover affrontare un ritorno precipitoso !
Faccio cena in un “tapas” per poi telefonare a casa e distribuire qualche e-mail da un “Internet Point” affollato.
M
ercoledi 20 mai Santiago de Compostela-Capo Finisterre-Muros 155km 2190m 6:45 18:15
39 foto
Ritrovo la nebbia, questa volta è più densa del giorno precedente, forse perchè siamo più vicini all’oceano. La nebbia sparisce a Negreira.
A
Cée
(mancano
18km
al
Capo
Finisterre)
vedo
posteggiato
un
camper
con
targhe
svizzere
TI.
Mi
fermo
per
chiedere
da
dove
provengono:
Rancate,
è
una
coppia
con
il
marito
originario
della
Neuville
(non
troppo
lontano
da
dove
ho
vissuto
per
circa
20
anni),
e
la
moglie
di
Isérables,
vicino a Saillon, paese d’origine di mia madre. È chiaro che la conversazione prosegue in francese!
Ogni tanto posso osservare dei termini con una targhetta che indicano i km mancanti al Capo, con una precisione al centimetro !
Il capo Finisterre (fine della Terra) rappresenta il chilometro zero per i pellegrini !
Faccio
le
dovute
fotografie:
alla
scarpa
di
bronzo,
che
sembra
reale,
ai
vestiti
bruciati
di
qualche
pellegrino
come
lo
vuole
la
tradizione,
alla
croce di sasso, ma soprattutto al magnifico paesaggio.
Per
godermi
pienamente
la
vista
percorro
una
strada
asfaltata
con
una
pendenza
tremenda
per
poi
ammirare
dall’alto
il
paese
di
Fisterra
distante 3-4 km.
Proseguo
in
direzione
Muros
con
una
fermata
ad
Èzaro
al
“mirador”
dove
si
può
osservare
la
diga
sul
fiume
Xallas
e
l’entrata
di
quest’ultimo
nell’oceano.
Giovedi
21 mai Muros-Puentecaldelas 120km 1490m 7:45 15:45
accesso diaporama 17 foto
Sono
sulle
strade
di
“Ria
de
Muros
y
Noia”.
La
marea
è
bassa
e
si
possono
osservare
grandi
spiagge
di
sabbia.
Attraverso
il
fiume
Tambre
prima
di Noia.
Salgo sulla Sierra de Barbanza per poi scendere in direzione di Taragona.
Oggi
è
una
giornataccia.
Non
riesco
a
trovare
gli
stimoli
per
godermi
il
paesaggio.
Forse
avendo
raggiunto
i
miei
due
obiettivi
principali
(Santiago
ed
il
capo
Finisterre)
mi
sembra
di
pedalare
per
pedalare.
Questa
volta
sono
in
“Ria
de
Arousa”
e
attraverso
il
fiume
Ulla
che
fa
da
confine tra le provincie di La Coruña e Pontevedra. Mi ritrovo a 30km da Santiago !
Faccio una fermata a Carril per mangiare. La traversata di Vilagarcía è penosa, a causa del traffico intenso.
Arrivo a Pontevedra dove faccio un’altra fermata e mi informo sulle possibilità di alloggiare a Puentecaldelas.
Domani spero in una giornata migliore !
V
enerdi 22 mai Puentecaldelas-Lobios 130km 2870m 7:00 17:30
accesso diaporama 52 foto
Altra partenza con la nebbia, ma questa volta è più alta. Attraverso la Sierra del Suido con un traffico quasi inesistente.
Prima di Maceira, per fortuna in leggera discesa, devo in fretta scappare da due cani piuttosto aggressivi.
“Attacco” Puerto de Moncelos (800m) in mezzo a numerose ginestre. La nebbia è scomparsa, ma il cielo rimane molto coperto.
Una lunga discesa mi porta al fiume Miño che fa da confine tra Spagna e Portogallo.
La crisi del giorno precedente è scomparsa e pedalo di nuovo di buona lena.
Entro
in
“Serra
da
Peneda”
che
si
trova
nel
“Parque
Nacional
da
Peneda-Gerês”
e,
come
per
miracolo,
il
cielo
diventa
blu.
Malgrado
lo
stato
della strada e la forte pendenza che porta a “Portela do Lagarto” (975m) riesco a godermi questo momento.
Trovo enormi blocchi di roccia color grigio-nero, in equilibrio precario, che assomigliano a forme di animali o a umani.
Faccio una fermata a Peneda per visitare il Santuario con la sua magnifica scalinata.
A
Rouças
posso
ammirare
numerosi
muri
di
sasso
che
limitano
i
terreni.
All’uscita
del
paese
mi
aspetta
un’impegnativa
salita
che
non
avevo
preventivato, pensavo che mi rimanesse solo discesa sino al fiume Lima.
Dopo
aver
attraversato
la
diga
sul
fiume
Lima
entro
a
Lindoso
per
ammirare
gli
“espigueiros”,
schierati
su
una
piattaforma
rocciosa
ai
piedi
del
castello.
Questi
granai,
circa
sessanta,
formano
una
straordinaria
concentrazione,
somigliante
a
un
cimitero
di
piccoli
edifici
in
granito,
posati
su
palafitte
e
sormontati,
nella
maggior
parte
dei
casi,
da
una
o
due
croci.
La
loro
costruzione,
molto
curata,
risale
ai
sec.
XVIII
e
XIX.
Sono
tuttora utilizzati per l’essiccamento e la conservazione del maïs.
Decido di dormire in Spagna e proseguo sino a Lobios nella provincia di Ourense “toccando” così tutte le province della Galizia.
È stata una magnifica giornata malgrado un dislivello non indifferente.
Domani ultima giornata !
S
abato 23 mai Lobios-Guimarães 110km 1910m 8:15 17:30
accesso diaporama 48 foto
Partenza
per
“Portela
do
Homem”
(750m)
che
fa
da
confine
tra
Spagna
e
Portogallo.
La
Serra
do
Gerês
fa
sempre
parte
del
“Parque
Nacional
da
Peneda-Gerês”.
L’unico
incontro
che
farò
sulla
salita
è
con
un
piccolo
serpente.
Per
prudenza
(ma
soprattutto
per
paura)
utilizzo
lo
zoom
per
fotografarlo!
Entrato
in
Portogallo,
proseguo
in
direzione
della
“Portela
de
Leonte”
(855m)
in
mezzo
ad
una
magnifica
foresta.
Come
mi
piace
questo
parco
nazionale!
In discesa arrivo a Gerês con i suoi bagni termali, poi, sempre in discesa mi ritrovo su un lago artificiale del fiume Cávado.
Una lunga salita con una pendenza piacevole mi permette di osservare il lago.
All’intersezione della N103 faccio un’andata-ritorno sino al paese di Vieira do Minho paese d’origine di un conoscente.
Prima
di
Braga
salgo
al
santuario
del
Bom
Jesus.
Una
magnifica
vista
su
Braga
ricompensa
lo
sforzo.
La
scalinata
del
santuario
è
impressionante. I giardini davanti all’entrata sono molto ben curati.
Mi fermo a Braga, (174'000 abitanti) per visitare il centro storico e timbrare per l’ultima volta nella Cattedrale la “Credencial de peregrino”.
Ancora
25km
ed
arrivo
a
Guimarães
(160'000
abitanti).
Avevo
deciso
di
finire
il
mio
viaggio
nella
città
d’origine
di
un
conoscente
locarnese.
Da
notare che a Guimarães è stato proclamato il primo Re del Portogallo: Alfonso Henriques, nel 1139.
Retour
Avevo
pianificato
il
ritorno
con
un
bus
che
collega
la
“Galicia”
alla
Svizzera
per
ben
3
volte
alla
settimana
(il
martedì,
il
giovedì
ed
il
sabato)
con
le 4 fermate previste in Svizzera: Ginevra, Losanna, Basilea e Zurigo.
La sorte ha deciso diversamente!
Infatti,
l’amico
Federico
che
è
sempre
disponibile
decide,
con
la
consorte,
di
fare
la
trasferta
in
macchina
sino
in
Portogallo.
Fissato
l’appuntamento a Guimarães, e arrivati sul posto, decidiamo di visitare anche altre città: Porto, Fatima e Lisbona.
Il ritorno si fa in due tappe con pernottamento a Pau.
Un grazie particolare a Fede e a Mara per avermi permesso un bel rientro in simpatica compagnia.
Click sul punto rosso sulla carta per accedere al percorso/diaporama corrispondente
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