Cicloturismo/Palermo
Losone - Palermo
14-06-2001 - 27-06-2001
Distanza
170
216
122
165
159
197
130
153
207
143
134
101
56
200
2153
dislivello
330
900
1845
1520
1810
590
1225
1800
1300
1950
1405
765
485
505
16430
L'idea
di
questo
viaggio
è
da
attribuire
a
Pietro
Angeloni
di
Golino
per
degnamente festeggiare i suoi 50 anni.
Ero
incaricato
di
preparare
un
percorso
che
soddisfasse
tutti
e
tre,
infatti,
a
questo
viaggio
non
poteva
mancare
Frédéric
Ducommun
detto
"Giuli",
sempre
presente
a
questo
tipo
di
avventure
(vedi
Losone-Granada
nel
1996)
Alla partenza avevamo 3500 km nelle gambe e circa 150 ore di sella.
Durante
tutta
la
trasferta
nessun
guasto
meccanico
grave
salvo
tre
forature
(due
per
Giuli
ed
una
al
sottoscritto),
un
raggio
rotto
alla
ruota
posteriore
di
Pietro,
immediatamente
sostituito
senza
problemi,
in
quanto
sul lato opposto della ruota libera.
Il
tempo
è
sempre
stato
molto
clemente,
senza
pioggia,
la
temperatura
sino
in
Calabria
è
stata
piuttosto
fresca
ed
il
vento
generalmente
in
nostro
favore.
La
foschia
e
la
parziale
mancanza
di
sole
ha
un
po'
penalizzato
la
qualità
delle
fotografie
(in
particolare
le
vedute
della
Costiera
Amalfitana) ma non si può avere tutto!
Man mano che si andava verso Sud il traffico diventava più caotico, il lato stradale meno pulito, i prezzi più abbordabili e la gente più calorosa.
14/06/2001 Losone - Stradella
170 km
330 m
Partenza 11:50
Arrivo 20:30
Giovedi
14
giugno;
giorno
del
Corpus
Domini;
ritrovo
davanti
al
Ristorante
Belvedere,
ad
augurarci
buon
viaggio
ci
sono
Cit
Tonascia
e
Vito
Buzzini.
Per
sicurezza
abbiamo
deciso
di
anticipare
la
partenza
di
una
mezza
giornata
in
quanto
il
battello
Palermo
-
Genova
è
già
riservato
per
martedì
26 giugno.
L'insolito orario di partenza è legato al traghetto Intra - Laveno delle 14:30.
Come
è
cambiato
il
paesaggio
nelle
vicinanze
della
Malpensa
rispetto
a
qualche
anno
fa!
Troviamo
una
superstrada
in
costruzione,
rotonde,
e
un rumore assordante di aerei in partenza e in arrivo.
A Turbino un ciclista ci indica la ciclopista del Parco Ticino. Che bella sorpresa! Che calma rilassante percorrere l'argine del Naviglio Grande.
Dopo
Abbiategrasso
riprendiamo
la
strada
provinciale.
Raggiungiamo
Pavia
dove
ammiriamo
il
castello
Visconteo
ed
il
ponte
coperto
edificato
nella metà del '300 come difesa fortificata, ricostruito dopo i bombardamenti del secondo conflitto mondiale.
Decidiamo di proseguire per circa un'ora. Transitiamo lungo i 1040m del ponte della Becca che sovrasta la confluenza dei fiumi Ticino e Po.
Alle 20:30 arriviamo a Stradella nota per le sue fisarmoniche ed il relativo museo inaugurato nel 1999.
Troviamo alloggio presso l'albergo Flamingo per 80`000 Lire a testa (1000 L=0,80FrS), cena e colazione comprese.
Ferry tra Intra e Laveno
(Lago Maggiore)
Naviglio Grande a Turbigo
Naviglio Grande
Naviglio Grande
Pavia, castello Visconteo
Pavia, ponte Vecchio
Dal ponte della Becca,
confluenza dei fiumi Ticino (a
sinistra) e Po
15/06/2001 Stradella - Loiano
216 km
900 m
Partenza 7:15
Arrivo 19:25
Dopo una magra colazione, affrontiamo questa lunga tappa sulla via Emilia.
A Piacenza ammiriamo il Palazzo Gotico ed il Duomo.
Proseguiamo,
via
Fidenza,
sino
a
Parma
dove
arriviamo
alle
11:30.
Una
pausa
meritata
in
Piazza
Garibaldi
dove
ci
gustiamo,
ovviamente,
un
ottimo prosciutto di Parma!
Con
il
nostro
ritmo
di
crociera
(circa
25
km/ora)
arriviamo
a
Modena
dove
facciamo
una
breve
pausa
proprio
davanti
alla
Cattedrale
di
San
Geminiano.
Si prosegue in direzione di Bologna. Il traffico è ancora sopportabile e la temperatura ancora gradevole per la stagione.
Alle
16:00
entriamo
a
Bologna.
Raggiungiamo
facilmente
il
magnifico
centro
della
Piazza
Maggiore
dove
si
trova
la
Fontana
di
Nettuno
del
XVI
secolo con le sue sculture in bronzo e la torre degli Asinelli costruita in cotto nel secolo XII.
Come
sono
duri
i
primi
km
di
salita
dopo
tutta
la
pianura
percorsa!
Infatti
affrontiamo
la
strada
del
passo
Raticosa
con
passaggi
al
15%.
Il
cambiamento di ritmo è notevole!
Oltre
l'abitato
di
Zula
la
salita
si
fa
meno
impegnativa.
Il
traffico
diminuito
e
la
vista
sulle
campagne
circostanti
ci
rendono
piacevoli
le
ultime
pedalate della giornata.
Dopo più di 12 ore di viaggio decidiamo di fermarci a Loiano.
Pernottiamo all'albergo Pineta per 83`000 Lire a testa, cena compresa.
Piacenza
Modena
Bologna, Piazza Maggiore
Bologna, Fontana Nettuno
Vicino a Loiano
16/06/2001 Loiano - Castellina in Chianti
122 km
1845 m
Partenza 7:05
Arrivo 19:00
Partiamo relativamente presto senza fare colazione. La temperatura è molto fresca.
Saliamo
leggermente
sino
a
Monghidoro
(paese
di
Gianni
Morandi).
Su
una
collina
nelle
vicinanze
osserviamo
una
serie
di
eliche
che
sfruttano
l'energia eolica per generare elettricità.
Siamo
sulla
strada
della
Mille
Miglia,
nota
gara
automobilistica,
che
per
trent'anni
dal
1927
al
1957
(salvo
il
periodo
bellico)
ogni
anno
catalizzava l'attenzione di milioni di persone.
Dopo una breve discesa, affrontiamo le ultime rampe del passo Raticosa, abbastanza brevi ma impegnative.
Il
freddo
non
ci
consente
di
soffermarci
troppo
per
ammirare
la
magnifica
vista
del
paesaggio.
A
Pietramala
finalmente
facciamo
colazione,
l'inconfondibile linguaggio della cameriera ci indica che siamo in Toscana.
La
salita
del
passo
della
Futa
è
meno
impegnativo
rispetto
alla
precedente.
In
cima
vi
è
situato
un
cimitero
militare
tedesco.
Una
targa
commemorativa ricorda Gastone Nencini vincitore di un giro d'Italia(1957) e di un giro di Francia (1960) nativo di Barberino paese sottostante.
Mancano 40 km a Firenze, una rapida discesa, interrotta da un breve tratto di salita, ci porta al lago Bilancino, lago artificiale creato nel 1998.
Un'ultima salita ci porta a Pratolino, poi gli ultimi 13km tutti in discesa ci permettono di ammirare Firenze dall'alto!
Alle
12:00
entriamo
in
città
dirigendoci
verso
il
Duomo,
la
cui
costruzione
progettata
da
Arnolfo
di
Cambio
alla
fine
del
duecento
è
imponente.
La sua cupola che lo ha reso simbolo della città è frutto del genio rinascimentale di Filippo Brunelleschi.
In
seguito
visitiamo
il
Palazzo
della
Signoria
-o
Palazzo
Vecchio-
come
lo
vediamo
oggi
è
il
risultato
di
almeno
tre
fasi
costruttive
succedutesi
tra
i secoli XIII - XVI.
Arriviamo
poi
sul
Ponte
Vecchio,
il
più
antico
ponte
di
Firenze
che
attraversa
l'Arno
nel
punto
di
minore
ampiezza.
Risale
all'età
romana
e
fu
ricostruito varie volte. Dopo l'alluvione del 1333 è stato concepito con la doppia fila di botteghe.
Da
piazzale
Michelangelo
godiamo
uno
dei
più
famosi
meravigliosi
panorami
urbani
del
mondo:
con
un
unico
sguardo
si
può
abbracciare
il
cuore di Firenze.
Il nome della piazza deriva dalla grande statua in bronzo, copia del celebre David.
Una
salita
di
circa
10km
ci
porta
a
San
Casciano
in
Val
di
Pesa,
il
termometro
segna
33
gradi.
Dopo
8km
di
discesa,
risaliamo
in
direzione
di
Castellina in Chianti passando da Sambuca e San Donato dove ci fermiamo, la sete si fa sentire!
Proseguiamo in un paesaggio stupendo tra vigne e uliveti.
Prima di cena facciamo una visita al grazioso paese di Castellina in Chianti. Che giornata intensa!
Visto
le
difficoltà
incontrate
durante
la
giornata,
di
comune
accordo,
decidiamo
di
partire
il
giorno
seguente
verso
le
6:
00,
infatti
ci
aspettano
più di 160km!
Alloggiamo all'albergo Girasole per 77`000 Lire a testa senza cena e colazione.
Passo della Raticosa
Passo della Raticosa versante sud
Duomo di Firenze
Firenze, piazza della Signoria
Firenze, Ponte Vecchio
Firenze dal Piazzale Michelangelo
Vigneti e olivi
(tra S. Donato e Castellina)
Castellina in Chianti
17/06/2001 Castellina in Chianti - Viterbo
165 km
1520 m
Partenza 6:00
Arrivo 16:50
Come deciso la sera prima, partiamo presto senza fare colazione. Temiamo questa tappa, visto la fatica di ieri.
Iniziamo con una discesa di circa 15km per risalire in direzione di Siena.
Alle
7:00
siamo
in
Piazza
del
Campo.
La
sua
forma
è
originalissima,
essa
sfrutta
l'avvallamento
naturale
formato
dall'unione
delle
3
colline
su
cui
sorge
la
città.
Tutta
la
piazza
converge
verso
il
palazzo
Pubblico,
che
ne
è
l'elemento
di
maggiore
spicco.
La
torre
del
Mangia
è
ancora
nell'ombra. Il servizio di pulizia deve ancora fare il suo lavoro, già oggi é domenica!
In seguito, ci spostiamo in piazza del Duomo. É meno imponente del Duomo di Firenze ma comunque di una grande bellezza.
Troviamo un bar aperto ed approfittiamo per fare colazione.
Proseguiamo sulla via Cassia, dopo 44 km in mezzo a bellissime colline saliamo nel grazioso paese di S. Quirico d'Orcia.
Prima della galleria di Radicofani, un raggio della bici di Pietro, subito sostituito, ci costringe una pausa forzata.
A ponte del Rigo ci fermiamo per mangiare un panino e soprattutto per dissetarci.
Una
bella
salita
ci
porta
ad
Acquapendente,
siamo
sulla
Via
Francigena,
poi
la
strada
sale
solo
leggermente
sino
a
S.
Lorenzo
prima
di
scendere
verso il lago di Bolsena.
Il
lago
di
Bolsena
con
i
suoi
43km
di
perimetro
è
il
maggiore
del
Lazio
ed
il
quinto
d'Italia,
ed
è,
in
particolare,
il
più
grande
lago
formatosi
nel
cratere di un vulcano spento.
Il borgo di Bolsena è medioevale.
Si
sale
di
nuovo
verso
Montefiascone
reso
celebre
dal
triplice
Est
che
un
servitore
lasciò
come
messaggio
al
vescovo
Fugger,
in
viaggio
verso
Roma, per indicare l'eccelsa qualità del vino locale.
Quasi
tutto
in
discesa
arriviamo
a
Viterbo,
dove
decidiamo
di
pernottare,
malgrado
il
baccano
infernale
dei
tifosi
della
Roma
che
festeggiano
lo
scudetto appena conquistato.
Questa tappa così tanto temuta si è rivelata meno ostica del previsto.
Alloggiamo all'albergo TUSCIA per 65'000 Lire a testa con colazione.
Siena, Piazza del Campo
Siena, Torre del Mangia
Duomo di Siena
S. Quirico d'Orcia
Vicino a S. Quirico
d'Orcia
Lac de Bolsena da
Montefiascone
Bolsena
18/06/2001 Viterbo - Casale delle Palme
159 km
1810 m
Partenza 6:20
Arrivo 17:30
Dopo
una
magra
colazione,
è
già
salita.
Infatti
la
strada
che
porta
al
passo
del
Cimino
per
i
primi
6km
è
piuttosto
impegnativa.
In
seguito
entriamo
in
un
magnifico
bosco
di
faggi
e
castagni.
Viaggiamo
sulla
via
Cimina
nel
parco
naturale
del
lago
di
Vico,
lago
formato
nel
cratere
di
un vulcano.
Ci
aspetta
poi
un'altra
salita
all'uscita
di
Ronciglione.
Arriviamo
a
Sutri,
ma
è
troppo
presto
per
visitare
l'anfiteatro
romano.
Possiamo
però
osservare, tagliate nel tufo, delle necropoli etrusche.
Dopo
un'ulteriore
salita
scendiamo
sulle
rive
del
lago
Bracciano.
Dei
tre
laghi
(Bolsena,
Vico
e
Bracciano)
quello
di
Vico
è
il
più
attraente
per
la
sua vegetazione. Ad Anguillara lasciamo le rive del lago Bracciano per prendere direzione Roma.
Entriamo
nella
capitale
alle
12:00.
In
mezzo
al
traffico
fatichiamo
trovare
la
città
del
Vaticano.
Finalmente
ci
siamo.
Naturalmente
piazza
S.
Pietro è invasa da turisti.
Passiamo
davanti
a
Castel
S.
Angelo
per
dirigerci
in
seguito
verso
piazza
Venezia.
Saliamo
al
Quirinale
per
ridiscendere
poi
verso
la
fontana
di
Trevi. Poi costeggiamo il Foro Romano per arrivare al Colosseo.
Lasciamo Roma sulla via Appia Antica. Dopo circa 10 km ritroviamo la strada principale che porta a Castel Gandolfo e ad Albano Laziale.
Prima di Albano, Giuli è vittima di una foratura.
Il cielo si fa sempre più cupo. Ad Albano possiamo osservare temporali minacciosi nelle vicinanze del mare.
A
Velletri,
tappa
prevista,
ci
fermiamo
a
bere
una
birra.
Accolti
però
da
due
cani
randagi
e
da
facce
poco
invitanti
dei
clienti
decidiamo
di
proseguire. Sulla via Appia, ci fermiamo a Casale delle Palme per la notte.
Alloggiamo per 72'000 Lire a testa cena e colazione comprese.
Lac de Vico
Sutri, costone di tufo con
necropoli etrusca
S. Pietro
Fontana di Trevi
Piazza Venezia
Près de Albano, il
temporale minaccia
19/06/2001 Casale delle Palme - Pompei
197 km
590 m
Partenza 6:50
Arrivo 17:40
Affrontiamo subito il lungo rettilineo di 30km! Siamo ancora sulla via Appia nell'Agro Pontino.
Questa
palude
è
stata
bonificata
nel
Ventennio
da
Mussolini,
tra
il
1932
ed
il
1936.
Per
questa
bonifica
si
trasferirono
nei
territori
pontini
2953
famiglie provenienti dal Veneto e dall'Emilia Romagna.
A Terracina vediamo il mare per la prima volta. In lontananza osserviamo il tempio di Giove Anxur sulla collina che domina il mare.
La temperatura è ancora fresca ed il cielo è semi-coperto. Proseguiamo in direzione di Sperlonga, piccola borgata turistica.
Sino
a
Gaeta
costeggiamo
delle
magnifiche
spiagge.
Il
transito
in
una
galleria
non
illuminata
ci
crea
qualche
difficoltà,
la
piccola
lampada
che
abbiamo a disposizione non è sufficiente.
Tra
Gaeta
e
Marina
di
Lago
di
Patria
la
strada
è
piuttosto
monotona.
Ci
fermiamo
a
Marina
di
Varcaturo
in
un
bar
proprio
sul
mare.
La
spiaggia
è
praticamente deserta, la temperatura non invita a tuffarsi. Ammiriamo tra la foschia l'isola di Ischia.
In leggera salita raggiungiamo il magnifico lago d'Averno, attraversiamo poi Pozzuoli, in seguito passiamo davanti l'isola di Nisida.
Entriamo
a
Napoli
verso
le
15:30.
Sino
al
castello
dell'Ovo
la
situazione
è
ancora
sopportabile
ma
ci
aspettano
20
km
terribili.
Il
fondo
stradale
è
lastricato, sporco, ed il traffico è intenso. Comprediamo i diversi cartelli indicanti: qui, riparazione marmitte in 15 minuti!
Un
passante
ci
indica
la
strada
più
rapida
per
raggiungere
Pompei.
Il
suo
consiglio
ci
porta
in
salita
al
casello
dell'autostrada!
Ritorniamo
sui
nostri passi, un cartello indica Torre Annunziata, siamo, quindi sulla strada giusta.
Arriviamo
finalmente
a
Pompei.
Ma
è
troppo
tardi
per
visitare
gli
scavi
ci
dice
il
portiere
dell'albergo
dove
alloggiamo.
Rimandiamo
quindi
all'indomani mattina la breve visita.
Alloggiamo all'albergo Vittoria per 54'000 Lire a testa con colazione.
Terracina, il tempio di Giove
Anxur
Tra Terracina e Gaeta
Marina di Lago di Patria, sullo sfondo
l’isola di Ischia
Le lac d'Averno, manca 20 kn a Napoli
A sinistra Napoli, sullo sfondo il Vesuvio
Pompei
Pompei
Pompei
Napoli,
castello dell’Ovo
Pompei
Isola di Nisida
20/06/2001 Pompei - Paestum
130 km
1225 m
Partenza 9:25
Arrivo 18:15
Alle
8:00
ci
troviamo
all'entrata
degli
scavi
di
Pompei.
Dall'orario
esposto
vediamo
che
la
visita
l'avremmo
potuta
effettuare
anche
la
sera
prima.
Le indicazioni del portiere dell'albergo erano errate. Mai fidarsi!
Ci
vorrebbe
una
giornata
intera
per
questa
interessante
visita
e
pensare
che
questo
luogo
fu
scoperto
per
caso
fra
il
1594
e
il
1600
durante
lavori di bonifica! Pompei è stata sepolta in una unica notte, quella del 24 agosto del 79 dopo Cristo.
Alle
9:25
partiamo
in
direzione
della
costiera
Amalfitana,
dopo
il
caos
di
Torre
Annunziata
ci
godiamo
il
panorama
del
piano
di
Sorrento.
Dall'altra parte del golfo, indoviniamo la città di Napoli.
Dopo
Sorrento
saliamo
a
quota
500m
in
mezzo
a
piante
di
limoni
ed
ulivi.
Vicino
a
S.
Agata
possiamo
osservare
l'Isola
di
Capri
immersa
nella
foschia.
Iniziamo
a
percorrere
la
strada
della
costiera
Amalfitana,
purtroppo
il
tempo
non
è
ideale
per
osservare
il
paesaggio
ma
la
temperatura
è
ideale
per viaggiare in bicicletta. La costa è magnifica. Man mano che ci avviciniamo a Positano il traffico aumenta.
Decidiamo
di
scendere
a
Postano.
Ci
sono
tanti,
anzi
troppi
turisti.
La
polizia
ci
impedisce
di
raggiungere
il
mare
con
la
bici.
Ci
fermiamo
a
mangiare un panino con un'eccellente mozzarella di bufala.
Risaliamo
per
raggiungere
la
circonvallazione.
Tra
Positano
ed
Amalfi,
notiamo
un
aumento
considerevole
di
alberghi
costruiti
un
po'
ovunque
sulle rocce della montagna e naturalmente con vista splendida sul mare.
Raggiungiamo Amalfi, che a nostro avviso non ha il fascino di Positano.
Proseguiamo
il
nostro
cammino
sulle
rive
del
golfo
di
Salerno,
sullo
sfondo
vediamo
la
città
omonima.
La
traversata
della
città
non
crea
problemi, infatti possiamo viaggiare in tutta tranquillità sullo spazioso lungomare.
Mancano 37 km a Paestum che raggiungiamo abbastanza rapidamente grazie ad un vento favorevole.
Visitiamo gli stupendi templi di Paestum prima di recarci in albergo situato proprio sul mare.
Che giornata intensa di visite!
Alloggiamo all'albergo Mandetta per 92'000 Lire a testa cena e colazione comprese.
Avant Sorrento
Costa Amalfitana
prima di Positano
Torre di Amalfi
Prima di Amalfi, la Conca dei Marini
Positano
Il golfo di
Salerno
Paestum
21/06/2001 Paestum - Praia a Mare
153 km
1800 m
Partenza 7:15
Arrivo 16:50
Lasciamo Paestum ed i suoi templi greci per proseguire lungo il mare sino ad Acropoli.
Prendiamo
la
superstrada
che
attraversa
tutto
il
Cilento
fino
a
Sapri.
A
300m
di
altitudine
all'entrata
di
una
galleria
troviamo
2
carabinieri.
Dove
andate?
Ma
siete
pazzi
a
transitare
questa
galleria
lunga
3
km
senza
luce,
cercate
la
morte,
oltre
tutto
questa
superstrada
èvietata
alle
biciclette!
Solo vedere i camion entrare ad alta velocità dentro questo buco pieno di fumo ci provoca i brividi.
Il cambio di percorso ci scombussola il nostro programma in quanto avremo più dislivello e più km da percorrere.
Dopo Rutino (371m) non ci sentiamo troppo sicuri, sembra di essere nell'Aspromonte!
Il nostro morale è molto basso, pensiamo già di arrivare a Palermo con 1 giorno di ritardo sulla nostra tabella di marcia.
A
Procoio,
decidiamo
di
prendere
la
direzione
di
Castellammare
di
Velia
situato
sul
mare
dove,
essendo
zona
di
turismo
ci
fa
sentire
più
al
sicuro.
Saliamo ad Ascea (235m), la costa è bellissima. Prima di Pisciotta troviamo una salita con passaggi al 15%.
Costeggiamo
la
lunga
spiaggia
di
Palinuro
praticamente
senza
turisti.
Alle
12:00
entriamo
a
Palinuro
e
decidiamo
di
fermarci
per
alimentarci
e
fare il punto della situazione.
Speriamo di poter raggiungere almeno Sapri in giornata.
Un cliente del ristorante ci consiglia di passare da Acquavena (415m) in quanto la salita è molto più dolce.
Lasciamo il mare alla nostra destra per entrare in una valle molto stretta. Attraversiamo Celle di Bulgheria.
Se tutte le salite fossero così ci dice il Pietro! Il cliente aveva ragione.
La
vista
del
golfo
di
Policastro
con
Sapri
sullo
sfondo
ci
risolleva.
Alle
15:00
entriamo
a
Sapri
con
il
morale
alle
stelle,
infatti
mancano
35
km
a
Praia a Mare, tappa prevista secondo la nostra tabella, ce la facciamo!
Che
costiera,
forse
la
più
bella
del
nostro
viaggio,
inoltre
c'è
poco
turismo.
Pedaliamo
a
150m
sopra
uno
splendido
mare.
Con
le
ali
ai
piedi
attraversiamo Acquafredda, Maratea per giungere in Calabria a Praia, felicissimi di avere potuto raggiungere la Calabria come previsto.
Alloggiamo all'albergo Mondial per 45000 Lire a testa colazione compresa
Dopo Agropoli, salita nel Cilento
Sullo sfondo il capo di Palinuro
Dopo Sapri, lil golfo di Policastro
Prima di Acquafredda
Tra Sapri e Maratea
Vicino ad Acquafredda
Praia a Mare, siamo in
Calabria
Praia a Mare
22/06/2001 Praia a Mare - Gioia Tauro
207 km
1300 m
Partenza 6:45
Arrivo 17:55
Alle 3:00 di notte un allarme sveglia tutto il quartiere per almeno 5 minuti.
Alle
6:30
scendiamo
per
la
colazione.
Chiediamo
al
portiere
di
notte
cosa
è
successo
questa
notte.
Risposta:
Niente,
solo
un
piccolo
contatto
all'allarme dell'albergo!
Che
colazione!
niente
da
mangiare
in
quanto
il
panettiere
stamattina
è
in
ritardo,
e
per
me
niente
da
bere
perché
il
portiere
non
trova
le
bustine
di tè.
Passiamo
davanti
l'isola
di
Dino,
poi
saliamo
per
ritrovare
la
statale
che
ci
porta
ai
piedi
di
Scalea.
Dopo
circa
30km
ci
fermiamo
a
Cirella
per
prendere finalmente la nostra colazione (3 brioche e la bevanda per meno di 5'000 Lire a testa!)
Proseguiamo a buona andatura in direzione di Diamante, Marina di Fuscaldo, Paola, Amantea. La temperatura è finalmente di stagione!
Vicino all'aeroporto di S. Eufemia il giro d'Italia dilettanti ci sorpassa.
Si
pensava
di
prenotare
a
Pizzo
ma
sono
solo
le
14:45,
decidiamo
di
proseguire.
Saliamo
a
Vibo
Valentia
(476m)
per
poi
scendere
in
direzione
di
Mileto. Per un istante abbiamo potuto scorgere sullo sfondo la Sicilia.
Prima di Gioia Tauro attraversiamo una piantagione di ulivi secolari, impressionante il diametro di questi alberi.
Oggi abbiamo preso un bell'anticipo rispetto alla nostra tabella di marcia (circa 50km).
Prima
di
cena
andiamo
da
un
calzolaio
per
riparare
una
cucitura
delle
borse
di
Giuli.
Il
calzolaio
non
può
eseguire
il
lavoro,
ma
un
cliente
molto
disponibile (ha lavorato 2 anni in Svizzera), ci porta da un sarto il quale in una ventina di minuti, manualmente, ricuce la parte danneggiata.
A
fine
lavoro
non
c'è
mezzo
di
pagare,
il
nostro
accompagnatore
che
ci
ha
aspettato
dice
di
non
insistere
in
quanto
il
sarto
potrebbe
offendersi
e aggiunge: Noi calabresi siamo dei mascalzoni , ma se qualcuno ha bisogno aiuto abbiamo il cuore in mano!
Questa è l'ospitalità del meridione.
Alloggiamo per 30'000 Lire a testa senza colazione!
Dopo Praia, ll’isola di Dino
Scalea
Cirella
Mileto, tra Vibo Valentia
e Gioia Tauro
23/06/2001 Gioia Tauro - Randazzo
143 km
1950 m
Partenza 7:05
Arrivo 18:35
La
partenza
è
tutta
in
salita,
infatti
il
belvedere
del
M.
S.
Elia
si
trova
a
579m
sopra
il
livello
del
mare.
La
vista
è
stupenda,
si
vede
benissimo
lo
stretto di Messina e l'Etna. Il mare è di un colore blu-verde.
Una
lunga
discesa
ci
riporta
sul
livello
del
mare
più
precisamente
a
Bagnara.
Mancano
circa
20km
a
Villa
s.
Giovanni
che
raggiungiamo
alle
11:00 dopo avere traversato Scilla.
Ci imbarchiamo sul traghetto, il secondo del nostro viaggio. La traversata dura circa 20 minuti ed approfittiamo per mangiare un panino e bere.
Rapidamente sbarchiamo a Messina, in Sicilia ci siamo arrivati! Usciamo dal porto, ma a proposito dove si pagava il traghetto?
L'uscita di Messina è tremenda, procediamo a rilento, il traffico è intenso con colonne a non più finire.
A partire da Ponte S. Stefano la situazione migliora ma il caldo si fa sentire e la piccola salita del capo S. Alessio ci fa sudare parecchio.
Altra salita, quella per raggiungere Taormina (250m), la vista è splendida.
Una
brutta
sorpresa
ci
aspetta,
oggi
sabato
l'anfiteatro
è
chiuso
al
pubblico!
Dobbiamo
accontentarci
di
una
traversata
del
centro
storico.
L'Etna
è sempre più vicino.
La pendenza della discesa in direzione dei Giardini Naxos è notevole, possiamo stimarla in certi punti a 20%.
Ci
fermiamo
alla
taverna
Naxos,
infatti
Pietro
deve
portare
i
saluti
al
titolare
da
parte
di
un
collega
di
lavoro.
Siamo
ricevuti
calorosamente.
Da
dove arrivate, dove andate, dormite qui?
Sono
le
15:30,
è
troppo
presto
per
fermarci
qui.
Pensiamo
di
raggiungere
Randazzo
situato
sul
versante
nord
dell'Etna.
Subito
l'oste
telefona
ad
un albergo di Randazzo per riservarci una camera, che servizio!
Dopo i saluti di rito e qualche foto ripartiamo.
La salita in direzione di Linguaglossa non è troppo impegnativa ma il mio termometro indica 35 gradi, il sudore ci brucia gli occhi.
Diverse volte attraversiamo i binari del treno che fa il giro dell'Etna. La vegetazione è bella verde.
Prima di Randazzo attraversiamo una colata di lava che finisce lontano a valle della strada. È impressionante.
Arriviamo abbastanza stanchi, oggi era la tappa con più dislivello però la meta è sempre più vicina!
Alloggiamo all'albergo Scrivano per 50'000 Lire a testa con colazione.
Dal M. S. Elia (579m) vista su Palmi
Dal M. S. Elia si vede lo
stretto di Messina
Dal M. S. Elia
Bagnara, sullo sfondo lo stretto
Angelo, il titolare dalla taverna Naxos
Taormina
Taormina
Etna (3323m)
Quanta lava a valle della strada!
24/06/2001 Randazzo - Cefalù
134 km
1405 m
Partenza 7:35
Arrivo 15:50
Questa volta abbiamo la possibilità di fare una colazione coi fiocchi.
Prima
di
partire
Pietro
deve
ancora
risolvere
un
problema
con
il
cane
dell'albergo,
infatti
sta
giocando
con
le
sue
scarpe
da
bicicletta
e
ci
manca
poco che le distrugge!
Da
Randazzo
saliamo
ancora
sino
a
880m
(passo
Rummolo).
Incontriamo
qualche
ciclista.
Giusto,
oggi
è
domenica,
stiamo
perdendo
la
nozione
del tempo!
Una bella strada in discesa ci porta al bivio per Cesarò, siamo a 620m di altitudine.
La
salita
verso
i
Monti
Nebrodi
non
è
troppo
impegnativa,
il
paesaggio
è
sempre
più
arido.
Ci
allontaniamo
lentamente
dall'Etna
ma
possiamo
sempre osservare il fumo che emana in continuazione.
Attraversiamo Cesarò, altitudine 1150m.
Siamo
adesso
in
un
magnifico
parco
protetto,
si
nota
subito
la
pulizia
rispetto
a
quanto
visto
in
precedenza,
nemmeno
un
pezzo
di
carta
per
terra!
Transitiamo
la
Portella
(passo)
S.
Antonio,
Portella
dei
Bufali,
Portella
Sella
Maria
e
per
ultimo
la
Portella
della
Femina
Morta
o
Miraglia,
tetto
del
nostro viaggio (1524m).
Ci aspettano adesso circa 30 km di discesa in mezzo ai Monti Nebrodi.
All'entrata
di
S.
Fratello
vediamo
il
primo
incidente
di
macchina.
Il
povero
automobilista
non
colpevole
si
vede
la
sua
macchina
presa
in
sandwich sui lati sinistro e destro da altre due automobili. Anche a farlo apposta sarebbe stato difficile!
Già da qualche giorno ci dicevamo: ma è possibile che non succeda mai niente con questo modo di guidare rispettando si e no le priorità?
All'uscita di S Fratello possiamo osservare i lampioni stradali alimentati da pannelli solari!
Ad Acquedolci raggiungiamo il mare, a circa 60km da Cefalù.
Poco dopo Giuli è vittima di una seconda (ed ultima!) foratura. La riparazione viene eseguita all'ombra di un albero, la temperatura si fa sentire.
Ci fermiamo a S. Stefano di Calastra per fare il pieno delle boracce.
Raggiungiamo Cefalù relativamente presto ma per oggi basta. Palermo è sempre più vicina, infatti mancano circa 80 km.
Visto
l'anticipo
sul
nostro
programma,di
comune
accordo,decidiamo
di
anticipare
di
un
giorno
il
ritorno
con
il
traghetto.
Domani
andremo
in
un'agenzia di viaggi di Cefalù (oggi è domenica) per fare il cambio di data del nostro biglietto.
Alloggiamo all'albergo Riva del Sole per 133'000 Lire a testa con cena e colazione.
fr
25/06/2001 Cefalù - Palermo
101 km
765 m
Partenza 9:30
Arrivo 17:00
Questa
mattina
facciamo
i
pigri
visto
che
l'agenzia
di
viaggio
apre
solo
alle
9:00,
infatti
la
decisione
è
di
anticipare
di
un
giorno
la
partenza
da
Palermo.
Facciamo
una
bella
colazione
"buffet"
prima
di
andare
all'agenzia.
Con
i
nuovi
biglietti
partiamo
tranquillamente
lungo
il
mare
passando
davanti
il "club Med" all'uscita di Cefalu.
La strada sale sino a 120m di altitudine prima di Termini Imerese sede di una importante zona industriale.
Da capo Grosso (71m) con la sua torre ammiriamo il mare e non lontano il Monte Catalfano. Dietro questo monte c'è Palermo!
Visto che il tempo non ci manca facciamo il giro del Monte Catalfano passando da Capo Zafferano.
Dopo 12 giorni, 94 ore di sella e 1880 chilometri arriviamo davanti al cartello PALERMO dove facciamo la tanto attesa foto.
Attraversiamo
Palermo
passando
dalla
cattedrale
e
dalla
Porta
Nuova.
Decidiamo
di
proseguire
sino
a
Monreale
(310m).
Fa
un
caldo
terribile
e
la salita ci fa sudare parecchio.
Siamo
ricompensati
del
nostro
sforzo
con
una
vista
splendida
che
spazia
su
tutta
Palermo.
Degno
di
nota
Il
giardino
vicino
alla
cattedrale
con
magnifici alberi.
Giunge l'ora di recarsi al porto, infatti a partire dalle 17:00 si può fare il check-in.
Il battello di nome "Majestic" è li che ci aspetta ma non possiamo salire prima delle 18:00, approfittiamo per berci una birra al ristoro del porto.
Prendiamo possesso della nostra cabina prima di cenare al ristorante di bordo.
Durante la cena alle 21:40, con 40 minuti di ritardo lasciamo Palermo per Genova, traversata della durata di 20 ore.
Prezzo del traghetto compreso le bici: 240'000 Lire a testa.
Capo Grosso
Sullo sfondo il Monte Catalfano, dietro
Palermo !
Palermo, Porta Nuova
Palermo, Porta Nuova
Monreale
Palermo da Monreale
Pronto per il ritorno sino a
Genova con il Majestic
26/06/2001 Genova - Serravalle Scrivia
56 km
485 m
Partenza 18:50
Arrivo 21:35
Durante
la
nostra
"mini
crociera"
approfittiamo
soprattutto
di
dormire.
Ogni
tanto
andiamo
a
vedere
sul
video
dove
ci
troviamo,
infatti
ogni
piano è equipaggiato di uno schermo video dove possiamo seguire l'avanzamento della nave.
L'altoparlante ci informa che arriveremo a Genova con circa 1 ora e mezza di ritardo.
Usciamo
alle
18:50
dal
traghetto,
prendiamo
subito
la
direzione
del
passo
dei
Giovi
(472m).
Ci
sorprende
subito
la
differenza
di
comportamento
nella guida degli automobilisti. C'è più disciplina, meno colpi di claxon, siamo meno stressati!
Si sale lentamente senza fare troppo fatica. Ogni pedalata ci avvicina a casa!
In cima al passo decidiamo di fermarci nel primo albergo che troviamo sulla strada.
Incredibile, non c'è mezzo di trovare un'albergo con posti liberi. Forse le nostre facce e l'imminenza del prossimo G8 non ispirano fiducia!
Dobbiamo
proseguire
ma
si
fa
sempre
più
buio.
Entriamo
a
Serravalle
con
la
speranza
di
trovare
alloggio,
non
possiamo
più
andare
avanti,
è
troppo buio.
Al quarto tentativo finalmente otteniamo una risposta positiva.
Dopo la doccia, abbiamo la possibilità di fare uno spuntino freddo in un bar vicino.
Alloggiamo all'albergo EUR per 70'000 Lire a testa con colazione.
Arrivo a Gonova
IT-GE-0472
27/06/2001 Serravalle Scrivia - Losone
200 km
505 m
Partenza 7:35
Arrivo 16:50
Dopo colazione partiamo per la nostra ultima tappa.
Passiamo Novi Ligure poi attraversiamo il fiume Po, subito dopo la confluenza con il Tanaro.
La distanza percorsa durante la prima ora: 30km!
A Mortara decidiamo di allungare leggermente il nostro viaggio per ripassare nel parco Ticino che ci era piaciuto cosi tanto 14 giorni prima.
Ritroviamo la calma del Naviglio Grande a Boffalora.
Dopo una pausa a Somma Lombardo proseguiamo in direzione dei laghi di Comabbio e Monate.
Tra Travedona e Malgesso sono vittima di una foratura, a 60km da casa!
A Laveno prediamo il nostro quarto traghetto!
Dopo 2153 km, 16430 m di dislivello e 103 ore di sella, alle 16:50 arriviamo a Losone.
Nel
tempo
che
avevamo
a
disposizione
abbiamo
cercato
di
visitare
il
più
possibile,
ma
siamo
coscienti,
che
per
osservare
con
calma
tutto
quello
che abbiamo visto, avremmo dovuto avere molto più tempo a disposizione.
È stata un esperienza meravigliosa che rimarrà per sempre nella nostra mente!
Naviglio Grande
Ultima birra prima di
separarci.